Ottobre 2020

Ottobre 2020

73. Preghiamo con il Servo di Dio

Padre Alberto Beretta

«Beati i poveri in spirito,  perché di essi è il regno dei cieli»

Salmo  [FF 292]

Cantate al Signore un canto nuovo, 

perché ha fatto cose meravigliose.

La sua destra ha immolato il suo Figlio diletto,

l’ha immolato il suo braccio santo.

Il Signore ha manifestato la sua salvezza,

agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.

In quel giorno il Signore ha mandato la sua misericordia

E nella notte il suo cantico.

Questo è il giorno fatto dal Signore:

esultiamo in esso e rallegriamoci.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore,

Dio è il Signore e risplendette tra noi.

Si allietino i cieli ed esulti la terra,

frema il mare e quanto racchiude;

esultino i campi e quanto contengono.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,

date al Signore la gloria e l’onore;

date al Signore la gloria del suo nome.

Parola del Signore  [Mt 5,1-12]

Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi. 

Parola del Papa  [Francesco, Gaudete et exultate, 67-70]

Il Vangelo ci invita a riconoscere la verità del nostro cuore, per vedere dove riponiamo la sicurezza della nostra vita. Normalmente il ricco si sente sicuro con le sue ricchezze, e pensa che quando esse sono in pericolo, tutto il senso della sua vita sulla terra si sgretola. Gesù stesso ce l’ha detto nella parabola del ricco stolto, parlando di quell’uomo sicuro di sé che, come uno sciocco, non pensava che poteva morire quello stesso giorno (cfr Lc 12,16-21).

Le ricchezze non ti assicurano nulla. Anzi, quando il cuore si sente ricco, è talmente soddisfatto di sé stesso che non ha spazio per la Parola di Dio, per amare i fratelli, né per godere delle cose più importanti della vita. Così si priva dei beni più grandi. Per questo Gesù chiama beati i poveri in spirito, che hanno il cuore povero, in cui può entrare il Signore con la sua costante novità.

Questa povertà di spirito è molto legata con quella “santa indifferenza” che proponeva sant’Ignazio di Loyola, nella quale raggiungiamo una bella libertà interiore: «Per questa ragione è necessario renderci indifferenti verso tutte le cose create (in tutto quello che è permesso alla libertà del nostro libero arbitrio e non le è proibito), in modo da non desiderare da parte nostra più la salute che la malattia, più la ricchezza che la povertà, più l’onore che il disonore, più la vita lunga piuttosto che quella breve, e così in tutto il resto». 

Luca non parla di una povertà “di spirito” ma di essere «poveri» e basta (cfr Lc 6,20), e così ci invita anche a un’esistenza austera e spoglia. In questo modo, ci chiama a condividere la vita dei più bisognosi, la vita che hanno condotto gli Apostoli e in definitiva a conformarci a Gesù, che «da ricco che era, si è fatto povero» (2 Cor 8,9). 

Essere poveri nel cuore, questo è santità. 

parola di padre Alberto [Grajaú, 1971]

Ad un gruppo di ragazze che gli avevano scritto da Monza, manifestando ammirazione per la sua scelta missionaria, padre Alberto risponde così: “Noi salutando la famiglia, la nostra patria quando veniamo in missione, veniamo iniziando una nuova famiglia in cui padri, fratelli, sorelle, sono tutto un immenso popolo della missione affidatoci e è per loro che stiamo utilizzando tutto il nostro tempo disponibile del giorno e, si può dire, della notte, perché tutti hanno diritto di essere attesi nelle loro necessità naturali e spirituali e così purtroppo è fatale che i nostri famigliari che abbiamo lasciato in Italia tanti e tante anime buone che aspettano da casa qualche cosa, debbano aspettare pazientemente che giunga l’intervallo di tempo anche per loro, in cui qui possono attendere”. 

Parola dei testimoni

“Beati i poveri in spirito: Fra Alberto visse la povertà spirituale e tutto ciò che aveva e tutto ciò che era, era per i poveri che sempre furono suoi amici”. 

Cresciuto in una famiglia profondamente cristiana, caratterizzata dall’esperienza francescana, fin dalla giovinezza Enrico Beretta rivelò “un animo specialissimo nell’accostare i malati”, “entrava nelle abitazioni povere per ascoltare, confortare, incoraggiare e aiutare”.

Per la sua risposta alla chiamata di Dio divenne “davvero un figlio di San Francesco nel suo stile di vita”, “imbevuto dallo spirito di povertà di San Francesco”. “Visse per i poveri”.

Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria

Mia buona Madre del Cielo, 

che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario 

e assistere alla sua agonia 

mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti; 

Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù, 

non con le parole, ma con le opere, 

facendo sempre la volontà di Dio. 

Ave, o Maria…

Come  possibile non amare una Madre cos buona,

che ha molto sofferto per me?

Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto

O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre

che si china e si prende cura dei poveri, 

dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,

accogli la lode e il ringraziamento 

per averci donato in Padre Alberto Beretta 

un tuo strumento di amore e di compassione.

Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione 

concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.

Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre

e così, nella gioia dello Spirito Santo,

rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit

e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.

Gloria al Padre…

Vice postulazione – Bergamo – 8 ottobre 2020

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