72. Preghiamo con il Servo di Dio
Padre Alberto Beretta
Le beatitudini: La carta d’identità del cristiano |
Salmo (FF 288)
Popoli tutti battete le mani,
acclamate a Dio con voce d’esultanza,
poiché il Signore è eccelso e terribile,
re grande su tutta la terra.
Perché il santissimo Padre celeste, nostro re dall’eternità,
Ha mandato dall’alto il suo Figlio diletto,
ed egli ha operato la salvezza sulla terra.
Si allietino i cieli ed esulti la terra,
frema il mare e quanto racchiude;
esultino i campi e quanto contengono.
Cantate a lui un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra,
perché grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dei.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore la gloria e l’onore,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate in offerta i vostri corpi
E prendete sulle spalle la sua santa croce
E seguite sino alla fine i suoi santissimi comandamenti.
Tremi davanti a lui tutta la terra;
dite tra i popoli: “Il Signore ha regnato dal legno”.
Parola del Signore[Mt 5,1-12]
Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.
Parola del Papa [Francesco, Gaudete et exultate, 63-66]
Ci possono essere molte teorie su cosa sia la santità, abbondanti spiegazioni e distinzioni. Tale riflessione potrebbe essere utile, ma nulla è più illuminante che ritornare alle parole di Gesù e raccogliere il suo modo di trasmettere la verità. Gesù ha spiegato con tutta semplicità che cos’è essere santi, e lo ha fatto quando ci ha lasciato le Beatitudini (cfr Mt 5,3-12; Lc 6,20-23). Esse sono come la carta d’identità del cristiano. Così, se qualcuno di noi si pone la domanda: “Come si fa per arrivare ad essere un buon cristiano?”, la risposta è semplice: è necessario fare, ognuno a suo modo, quello che dice Gesù nel discorso delle Beatitudini. In esse si delinea il volto del Maestro, che siamo chiamati a far trasparire nella quotidianità della nostra vita.
La parola “felice” o “beato” diventa sinonimo di “santo”, perché esprime che la persona fedele a Dio e che vive la sua Parola raggiunge, nel dono di sé, la vera beatitudine.
Nonostante le parole di Gesù possano sembrarci poetiche, tuttavia vanno molto controcorrente rispetto a quanto è abituale, a quanto si fa nella società; e, anche se questo messaggio di Gesù ci attrae, in realtà il mondo ci porta verso un altro stile di vita. Le Beatitudini in nessun modo sono qualcosa di leggero o di superficiale; al contrario, possiamo viverle solamente se lo Spirito Santo ci pervade con tutta la sua potenza e ci libera dalla debolezza dell’egoismo, della pigrizia, dell’orgoglio.
Torniamo ad ascoltare Gesù, con tutto l’amore e il rispetto che merita il Maestro. Permettiamogli di colpirci con le sue parole, di provocarci, di richiamarci a un reale cambiamento di vita. Altrimenti la santità sarà solo parole. Ricordiamo ora le singole Beatitudini nella versione del vangelo di Matteo (cfr 5,3-12).
parola di padre Alberto [Festa di tutti i Santi, 1972?]
Per la FestaUna delle realtà sulle quali il Concilio Vaticano II ha voluto richiamare l’attenzione di tutti i Cristiani è la vera natura della Chiesa che non consiste nella gerarchia, anche se essa è necessaria e voluta da Gesù, non consiste nella liturgia, nelle sue forme, nelle su strutture, ma la Chiesa (verifica) di Dio, la famiglia di Dio siamo noi: noi che crediamo a Gesù e gli vogliamo bene e ci aiutiamo vicendevolmente, noi che seguiamo il suo Vangelo, i suoi insegnamenti in questo umano pellegrinaggio, protesi verso una più completa unione con Lui al di là della morte.
La Chiesa, dunque, non è solo su questa terra; incomincia qui per diventare sempre più vera e perfetta nell’eternità, quando chi ha creduto ed amato entrerà nel gaudio del Signore e farà parte della chiesa trionfante oppure attenderà quel momento in un luogo di purificazione per essere più degno.
Una famiglia, quindi, che supera in ampiezza tutti i regni di questa terra, che trascende questa piccola sfera terrestre per riempire il Cielo. È Gesù che, con la Sua passione e morte ci ha spalancato le porte di questa meravigliosa realtà.
Parola dei testimoni
Che cosa ha fatto padre Alberto, “a suo modo”, per far trasparire nella sua vita il volto del Maestro?
Secondo i testimoni la caratteristica visibile e costante del Servo di Dio fu “l’unione con il Signore”, una “comunione” capace di “sostenere e dare ragione di tutta la sua personalità”; da qui la beatitudine espressa nel “sorriso di chi vive di Dio, emblema inconfondibile del suo volto”. Padre Alberto “era davvero una persona innamorata di Dio”, “un Santo perché nella sua vita ha realizzato un innamoramento per Gesù Cristo, vivendolo nella quotidianità”.
Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria |
Mia buona Madre del Cielo,
che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario
e assistere alla sua agonia
mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti;
Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù,
non con le parole, ma con le opere,
facendo sempre la volontà di Dio.
Ave, o Maria…
Come possibile non amare una Madre cos buona,
che ha molto sofferto per me?
Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto |
O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre
che si china e si prende cura dei poveri,
dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,
accogli la lode e il ringraziamento
per averci donato in Padre Alberto Beretta
un tuo strumento di amore e di compassione.
Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione
concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.
Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre
e così, nella gioia dello Spirito Santo,
rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit
e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.
Gloria al Padre…
Vice postulazione – Bergamo – 10 settembre 2020