Giugno 2019

Giugno 2019

62. Preghiamo con il Servo di Dio

Padre Alberto Beretta

1. Parola del Signore (Giovanni 6, 48-58)

[In quel tempo Gesù disse:] «Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

2. Dagli scritti di Padre Alberto [Eucaristia, 8-9]

L’Eucaristia è cibo

Gesù insiste sul fatto che l’Eucaristia è cibo: “Il mio corpo è veramente cibo…”. Il sangue di Gesù è il germinatore dei vergini. “Io ho vinto il mondo”. Vuole che sia per noi cibo, per aiutarci a vincere e superare le difficoltà di ogni giorno. L’unione fisica del suo Corpo e Sangue con noi, fa sì che il nostro sangue si unisca al suo Sangue, che la nostra anima si unisca intimamente a Lui. E’ più eccellente ed efficace della preghiera, l’Eucaristia, perché nella preghiera siamo noi che preghiamo, nell’Eucaristia Cristo si unisce a noi nella preghiera al Padre.

Dio nella sua infinita intelligenza non poteva scoprire, inventare, una cosa più sublime dell’Eucaristia, di dare a noi in cibo tutto se stesso!  Nella sua onnipotenza infinita, non poteva trovare altra cosa più bella per moltiplicare in tutta la terra la sua presenza nelle ostie consacrate e dare una prova più grande della sua umiltà, di nascondersi sotto le specie del pane, annichilendosi per completo. Nella croce, nascondeva la sua divinità, ma almeno si vedeva la sua umanità, qui nulla.

“Starò con voi sino alla fine dei secoli, ma non per rimanere nei tabernacoli chiusi, ma per essere il vostro cibo quotidiano”.

La potenza della sua anima divina, le sue facoltà, le sue virtù, Egli le trasmette a noi nell’Eucaristia.

Perché ci faccia veramente bene questo cibo, dobbiamo sentire la fame di Gesù. I malati di cancro allo stomaco, se mangiano, vomitano, il cibo non lo desiderano più. Così, per ricevere questo cibo, dobbiamo purificare l’animo nostro preparandoci bene. E’ questo il significato della lavanda dei piedi degli Apostoli, il significato delle parole Evangeliche di Gesù quando disse di preparare bene il Cenacolo, perché voleva fare in quel cenacolo la sua Pasqua. Così come quando arriva il Presidente della Repubblica in una città, o il Generale o il Provinciale in un convento, tutti cercano di preparare nel miglior modo con fiori e pulizia il suo convento. E quando è venuto in noi, non fare come quegli infelici che subito si allontanano dalla Chiesa senza il ringraziamento. Padre Pio celebra la S. Messa in un’ora e 20 minuti, tutti assistono in silenzio, con le lacrime agli occhi.

I martiri non volevano affrontare il martirio senza aver ricevuto l’Eucaristia. Nei momenti della persecuzione di ieri come oggi, la Chiesa permette di conservare in casa l’Eucaristia. Una Santa, quando doveva ricevere l’Eucaristia, non riusciva a dormire di notte.

Il nostro cuore è contento solo quando riposa in Dio.

Eucaristia e confessione

L’Eucarestia: il dono, la presenza reale. Nessuno avrebbe mai immaginato che Gesù avrebbe trovato un tale mezzo non solo per stare con noi, presente sull’altare, ma di unirsi intimamente a noi, e ci invita, ci minaccia se non mangiamo di questo pane. “Solo chi vive e crede in me vivrà in eterno”. 

La comunione è sempre una mensa. La mensa è il centro di una festa (per un matrimonio si fa un pranzo, si invitano amici per godersi insieme, formare una fraternità). In famiglia, momento di gioia e di gioiosa fraternità è il momento della mensa. 

Ancora il Signore dice: “Quando 2 o 3 saranno uniti…. io sarò presente in mezzo a voi”; ma nella S. Comunione lui prende possesso del nostro cuore e, se ce lo diamo, lo trasforma in Lui. E’ necessario però lo stato di grazia, altrimenti incorreremo – come dice S. Paolo – ci mangeremo la nostra condanna! Quindi è necessaria la Confessione e poi una conveniente preparazione.

Quanto più l’anima si avvicina a Dio, tanto più conosce il peccato e cerca di evitarlo, mentre se si allontana dal Signore, si oscura anche la gravità del peccato e si finisce che si beve come l’acqua. Fu il peccato che portò Gesù fino alla crocifissione.

Per evitare il peccato, il Signore nell’orto diceva agli apostoli: “Pregate e vigilate, altrimenti cadrete nella tentazione”.

Se talvolta vi pare di fare anche dei buoni propositi e di sentirvi fermi, il Signore ci avverte che se anche pare che lo spirito sia pronto, la carne rimane inferma. Il demonio si vale di tutte le astuzie per ritrarci dal bene e farci cadere in peccato.

a) Preghiera

b) Ostruzione del demonio.

La vigilanza è fatta di mortificazione. Senza di questa, sarebbe illusione pensare di essere vigilanti, andremo incontro ad amare sorprese. Per fuggire il peccato mortale, bisogna fuggire anche i piccoli peccati veniali (fedeli nel poco…fedeli nel molto).

Eucarestia

L’Eucarestia, se la riceviamo bene, trasforma le famiglie in Dio, l’agire, il pensare, i principi direttivi, vengono ad essere solo i pensieri, l’agire proprio del Signore! E’ l’Eucarestia che deve trasformare la società di oggi. E’ l’Eucarestia che ha reso i laici così da dare testimonianze mirabili di vita cristiana. 

Leggiamo nella vita di S. Maddalena dei Pazzi, che essendo bambina, e non potendo ricevere per l’età la S. Eucarestia, quando la mamma sua riceveva la Comunione, ella, piccina, si avvicinava alla mamma e le diceva di aprire la bocca, perché sentiva il profumo del Signore. Così dobbiamo essere noi tutti, lasciare sentire il profumo del Signore, cioè il profumo degli esempi di Santità.

3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria

Mia buona Madre del Cielo, 

che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario 

e assistere alla sua agonia 

mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti; 

Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù, 

non con le parole, ma con le opere, 

facendo sempre la volontà di Dio. 

Ave, o Maria…

Come  possibile non amare una Madre cos buona,

che ha molto sofferto per me?

4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto

O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre

che si china e si prende cura dei poveri, 

dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,

accogli la lode e il ringraziamento 

per averci donato in Padre Alberto Beretta 

un tuo strumento di amore e di compassione.

Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione 

concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.

Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre

e così, nella gioia dello Spirito Santo,

rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit

e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.

Gloria al Padre…

Vice postulazione – Bergamo – 13 giugno 2019

We use cookies to give you the best online experience. By agreeing you accept the use of cookies in accordance with our cookie policy.