59. Preghiamo con il Servo di Dio
Padre Alberto Beretta
1. Parola del Signore (Giovanni 3, 16-17) |
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
2. Dagli scritti di Padre Alberto [Argomenti vari, 5] |
Gesù unico riferimento del cristiano
Chi è Gesù?
E’ l’immagine visibile del Padre. Tutte le bellezze, tutto ciò che c’è di più bello è solo un riflesso della sua bellezza.
Chi è Gesù per noi?
E’ il nostro Signore, il nostro tutto. In fondo la nostra vita ha valore perché Egli l’ha vivificata con la grazia nella Redenzione. Siamo qualcosa solo se restiamo uniti a Cristo, come il tralcio alla vite.
Egli ci ama come nessun’altra creatura potrebbe mai amarci; e noi vogliamo amarlo, con tutta la forza della nostra esistenza, fino alla morte.
Vogliamo vivere solo per Lui, per farlo conoscere e amare anche dagli altri. La vita vale solo se la viviamo con Lui e per Lui.
E’ il Signore della nostra vita.
Ecco perché quando parliamo di Lui, diciamo: “Nostro Signore Gesù Cristo”, riconosciamo essere Lui il dono di tutta la nostra vita.
È guida della nostra vita, perché la nostra vita interiore, è Sua. Se noi viviamo come figli di Dio, è perché Lui ci ha dato questa vita.
A Gesù dobbiamo un amore di preferenza.
Il vero amore a Gesù deve essere la regola di tutta la nostra vita.
Voglio allontanare il cuore dall’attaccamento alle cose di questa terra, perché Gesù fu povero; penserò sempre nel Cielo, perché Gesù faceva così. Sarò puro, perché Gesù è innocente.
Dobbiamo conoscerlo ogni volta di più, nella preghiera, nella meditazione, nelle letture spirituali.
I gusti di Gesù, la purezza. Se vogliamo far piacere a Gesù, dobbiamo comprendere ciò che a lui piace. Gesù ama la verginità, la castità.
Gesù obbedisce a suo Padre, obbedisce a Maria, a Giuseppe.
Fiducia in Gesù.
Il dolore in Gesù.
Per comprendere la santità del dolore, dobbiamo soffrire. Soffriamo sostenuti da Cristo, insieme con Lui; Lui è il Redentore martire che c’insegna l’arte del soffrire.
* Gesù, soffrì tutto ciò che l’uomo può soffrire.
a) nella mancanza proprio di tutto ciò che è più necessario.
E’ il re della terra e non ha dove posare il capo. E’ il padrone del mondo e non ha un abito per coprirsi.
b) nella mancanza di ogni rispetto.
Sulla croce Gesù è disprezzato, preso in giro, sputacchiato.
c) conoscendo la sua dignità divina,
sopporta i cattivi custodi.
d) nel suo amore, è abbandonato da tutti quelli che ama, Giuda l’ha venduto per 30 denari. Il suo incontro con sua madre. Si sente abbandonato dal Padre.
e) soffre per l’esigenza della fame,
vede attorno a sé il disprezzo.
f) soffre la sete
(per il sangue perduto e le contrazioni in tutti i muscoli del corpo).
Così ha voluto espiare tutte le radici del peccato dell’uomo.
Come Gesù soffrì.
Gesù ci insegna a soffrire santamente.
a) Gesù soffre con umiltà.
Accetta, di essere trattato come il più ignobile degli schiavi, disprezzato da tutti. Questo è eroismo.
b) Gesù soffre con grande dignità.
E’ dignitosa la persona che sa stare al livello della sua missione e della sua responsabilità… Se ho parlato male, dimmelo, se bene, perché mi colpisci?
Davanti ad Erode, tace; davanti a Pilato risponde con dignità sulla sua origine, la sua regalità. Dignità con le pie donne, nel cammino del Calvario.
Quando noi abbiamo piccole contrarietà, lo diciamo a tutti. Teniamo per noi le nostre sofferenze, e sappiamo offrirle a Dio, insieme con quelle del Sacerdote.
c) Gesù soffre con immenso amore.
In Gesù crocefisso, vediamo l’amore verso i peccatori. Egli ripete molte volte: “Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.
Amò il ladrone pentito: “Sarai oggi con me in Paradiso”.
Egli amò ognuno di noi, vide tutti noi, offrì tutta la sua sofferenza per ognuno di noi.
Amò sua Madre: “Mulier, ecce filius tuus,”
Ci libera dal male.
Amore al Padre, Egli obbedisce.
Impariamo da Gesù a soffrire per i nostri fratelli.
Frutti della Passione di Gesù.
Eravamo degni di tutta l’ira di Dio, ma la morte di Gesù ci trasformò nei suoi figli.
Ecco perché dobbiamo avere per Gesù una gratitudine infinita.
La vita di grazia in noi ha origine nel sacrificio di Gesù. Dalla morte di Cristo viene tutta la storia della Civiltà Cristiana. La nostra vita spirituale è frutto, conseguenza della morte di Cristo.
Guardiamo con fede a Cristo crocifisso; siamo accostati all’altare, per molti è un oggetto sacro, perché deve essere scuola di vita, un libro aperto ci parla del mistero della Redenzione, mistero di dolore, di salvezza.
La nostra grandezza di cristiani.
Qual è il 1° e il maggiore dei Comandamenti?
L’amore.
Nel Santo Battesimo nasciamo alla vita soprannaturale. Dio è nostro Padre, un Padre che ama di un amore eterno. Fin dall’eternità ci ama e ci amerà per sempre. Siamo nel centro dell’amore del Padre, un amore personale. Dio ama tutti di un amore personale, e a ciascuno di noi dona tutto il suo amore, un amore di Padre e non di uomo. Anche quando siamo nel dolore, è segno del suo amore di Padre.
Con il Santo Battesimo Dio viene ad abitare in noi. Siamo tempio vivo della SS. Trinità. Non siamo soli, Dio ci ama.
Il Battesimo ci unisce alla S. Trinità e anche tra di noi cristiani. Siamo il popolo di Dio in cammino verso l’eternità.
3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria |
Mia buona Madre del Cielo,
che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario
e assistere alla sua agonia
mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti;
Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù,
non con le parole, ma con le opere,
facendo sempre la volontà di Dio.
Ave, o Maria…
Come possibile non amare una Madre cos buona,
che ha molto sofferto per me?
4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto |
O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre
che si china e si prende cura dei poveri,
dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,
accogli la lode e il ringraziamento
per averci donato in Padre Alberto Beretta
un tuo strumento di amore e di compassione.
Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione
concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.
Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre
e così, nella gioia dello Spirito Santo,
rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit
e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.
Gloria al Padre…
Vice postulazione – Bergamo – 14 marzo 2019