Gennaio 2019

Gennaio 2019

57. Preghiamo con il Servo di Dio

Padre Alberto Beretta

1. Parola di Dio (Galati 2, 19b-20; Romani 8, 31-39)

* Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.

 * Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!

Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Come sta scritto:

Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno,

siamo considerati come pecore da macello.

Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

2. Dagli scritti di Padre Alberto [Spiritualità francescana, 1]

L’amore per Cristo

La vita del cristiano è l’imitazione di Cristo.

La vita francescana è l’imitazione perfetta di Cristo. E lo è quando è animata dall’amore a Cristo. Senza amore per Cristo, non potrebbe nemmeno essere immaginata. Se esistesse, non avrebbe valore.

L’amore per Cristo, anima dell’imitazione.

S. Paolo ha espresso bene l’essenza dell’imitazione di Crosto: “Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me”.

Se io sono una creatura con una mentalità materiale, piena di sé, sensuale e senza spirito di sacrificio, non posso dire: “Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me”, il Cristo povero, umile, crocifisso.

E’ l’amore a Cristo la forza generatrice che produce l’imitazione di Cristo: “Perché la carità di Cristo ci spinge”. L’Apostolo stabilisce il modo adatto per imitare Cristo: “Se rinunciassi a tutti i miei beni e dessi il mio corpo ad essere bruciato, ma non avessi la carità, nulla mi giova”. Addita l’amore come garanzia per perseverare nell’imitazione di Cristo. “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? La tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?… Ma in tutte queste cose vinciamo per Colui che ci ha amato”.

L’amore per Cristo 

è l’anima dell’imitazione francescana di Cristo.

In S. Francesco brillò costantemente l’amore per Cristo vissuto e sentito.

a) Da dove iniziò il suo singolare amore a Madonna Povertà? Forse dalla considerazione che tutti i beni di questo mondo sono precari? No. “Con entusiasmo seguiva le orme di Cristo povero”.

Francesco contemplava il Redentore che nacque povero, e morì nudo. Questo toccava il suo cuore pieno di tenera compassione.

Non voleva avere niente di più di quello che Cristo aveva, Lui che non aveva nulla. Voleva, per amore dividere con Lui ogni privazione.

b) La profonda umiltà, l’esemplare e totale sottomissione del nostro Padre S. Francesco alla S. Madre Chiesa, scaturivano da questa fonte: conosceva la sua umiltà, ma certamente anche il suo amore a Cristo. Egli vedeva con gli occhi dello spirito e il suo cuore bruciava di amore. Cristo lo ha immerso nei suoi dolori, disprezzato e abbandonato, obbediente fino alla morte di Croce. E a questo Cristo, volle essere simile in tutto sino alla fine. 

c) Il segno del suo amore a Cristo si rivelò nelle sue eroiche penitenze.

“Cristo crocifisso – scriverà S. Bonaventura – imprimeva incessantemente nel suo spirito e nutriva un solo desiderio: trasformarsi, per la forza della chiamata del suo amore, in Lui”. Da qui la sua ostinata severità con “fratello corpo”; da qui il suo indomito anelito di soffrire molto. Da qui anche, come continua S. Bonaventura, la sua aspirazione ad offrirsi come olocausto a causa della tortura dei martiri, per ricompensare l’amore di Colui che morì per nostro amore.

d) L’apostolato del nostro Padre S. Francesco era puro amore a Cristo.

Personalmente era portato alla vita contemplativa, “ma – dice S. Bonaventura – preferiva vivere per favorire prima gli altri che se stesso, stimolato dall’esempio di Nostro Signore Gesù che, per amore degli uomini, si donò e morì”.

Acceso dalla fiamma dell’amore divino non conobbe altra aspirazione se non quella di salvare anime.

Ecco perché ai chierici studenti si dice: “Non aspirate a quella sapienza che viene e che va e che ci fa diventare superbi, ma cercate unicamente di conquistare l’amore di Dio che illumina e dà vita…”.

Ai Predicatori: “rivestitevi del benedetto Signore Gesù, da lui posseduti, possiamo essere i portavoce sinceri e veritieri e così procurare la gloria di Dio e la salvezza delle anime che Cristo ha redento con il suo Sangue prezioso”.

I nostri obblighi francescani di tendere alla perfezione hanno come base “un amore ardente e purificato”. Le sofferenze e la penitenza sopportate per Cristo, durano poco, mentre la glorificazione, che è la nostra ricompensa, non avrà fine.

3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria

Mia buona Madre del Cielo, 

che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario 

e assistere alla sua agonia 

mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti; 

Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù, 

non con le parole, ma con le opere, 

facendo sempre la volontà di Dio. 

Ave, o Maria…

Come  possibile non amare una Madre cos buona,

che ha molto sofferto per me?

4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto

O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre

che si china e si prende cura dei poveri, 

dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,

accogli la lode e il ringraziamento 

per averci donato in Padre Alberto Beretta 

un tuo strumento di amore e di compassione.

Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione 

concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.

Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre

e così, nella gioia dello Spirito Santo,

rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit

e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.

Gloria al Padre…

Vice postulazione – Bergamo – 10 gennaio 2019

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