XLIV. Preghiamo con il Servo di Dio
Padre Alberto Beretta
1. Parola del Signore (Giovanni 12,32; 18,37) |
Disse Gesù: “E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
2. Dagli scritti di Padre Alberto [Anno Lit. – Cristo Re, 3] |
La regalità di Gesù Cristo
Un giorno i Sacerdoti della Sinagoga portarono davanti a Pilato un uomo come usurpatore del titolo di Re. Il governatore romano lo interroga: “Sei tu re?”. “Sì”, risponde l’accusato, “io sono re”.
Carissimi fratelli, voi avete già capito: quest’uomo è Gesù Cristo. In tutta la sua vita mortale mai aveva parlato della sua regalità, ma quando Lui è portato davanti al giudice, quando i suoi discepoli lo abbandonarono e sembra che il suo nome sia tolto dal libro dei viventi, allora con parole solenni, afferma: “Sì, tu confermi, io sono Re”. Egli non ha porpora, ma è sufficiente per Lui quella canna che ha nella mano destra; Egli non ha corona, ma le spine che trapassano la sua fronte sono un diadema molto ambito; il Suo trono è la Croce. In questo modo i profeti hanno parlato di Lui e gli evangelisti confermarono, i Padri della Santa Chiesa e i predicatori, hanno ripetuto con entusiasmo, e così i teologi e gli scrittori ecclesiastici. Gesù è re che estende il suo dominio dall’uno all’altro mare fino alle estremità della terra; è re che distrugge i suoi nemici ostinati, come se fossero un vaso d’argilla, e sostiene con bastone di ferro, è re grande, re potente, re divino; è il re che ha ricevuto l’omaggio, le adorazioni di tutto l’universo.
“Nessun uomo” – disse il Pontefice Pio XI, proclamando solennemente la regalità di Nostro Signore – “nessun uomo fu tanto amato, come anche in futuro, quanto nostro Signore Gesù Cristo”.
Anche noi abbiamo persone che amiamo, ma quest’amore non si estende al di fuori della nostra cerchia di amici, familiari; e anche se fossimo un grande benefattore, gli uomini che noi ameremmo, sinceramente sarebbero sempre pochi.
Non è la stessa cosa per Gesù.
Un giorno considerando il genere di morte che avrebbe dovuto soffrire, disse: “Quando sarò innalzato da terra, trarrò a me tutte le cose”. Parole misteriose che si sarebbero realizzate più tardi completamente.
Vicino alla croce, nelle ore supreme dell’agonia, gli amanti di Gesù erano pochi: Nostro Signore, S. Giovanni, la Maddalena, le pie donne, il buon ladrone che riconobbe la regale dignità del morente Gesù. Dopo alcuni giorni questi amanti aumentano mirabilmente. La Sacra Scrittura afferma che il numero dei discepoli in Gerusalemme, si moltiplicò, e anche molti Sacerdoti obbedivano alla fede. Gesù trovò chi lo amava anche tra gli uomini che lo avevano bestemmiato e crocefisso.
L’Amore verso Gesù fu come un fermento che fa crescere la massa inerte dell’umanità e la scalda, diffondendosi in qualsiasi luogo. In quale età o in quale classe di persone Gesù non ha chi lo ama? Li incontra tra i ricchi, e s’innamorano, come Elisabetta regina d’Ungheria, della beneficienza cristiana a favore dei miserabili; tra i poveri, tra i vecchi, come S. Simeone che morì crocefisso all’età di 120 anni; tra i bambini, come S. Agnese che a 13 anni muore martire della fede, commuovendo anche l’uomo che gli tagliò la testa; tra i malati che, per amore di Gesù, sanno sopportare qualsiasi tribolazione.
Nessuno può contare tutti gli uomini che Gesù dalla cima del Calvario, trasse a sé con la forza del suo amore e della sua grazia, e nessuno anche può contare le Vergini che lo elessero come sposo.
L’amore che regna tra gli uomini dura poco.
Nessuno ricorda e ama gli uomini che sono vissuti prima di noi. Per Gesù ci sono eccezioni, sono 20 secoli che Lui è morto, gli uomini non si sono dimenticati di Lui, e ancora Gesù trova in qualsiasi luogo, cuori che lo amano con grande fervore.
Il Paganesimo, le eresie, l’ateismo agitarono la fiamma di questo amore, ma questa fiamma continuò ad ardere.
L’Amore che regna tra gli uomini è anche superficiale; è sufficiente una questione per creare indifferenza e odio; in via ordinaria, l’amore che si sacrifica, l’amore che s’immola per gli altri, non lo si incontra mai sulla terra. Gesù, al contrario, ebbe questo amore sempre in tutti i secoli. Gli apostoli hanno abbandonato parenti, amici, famiglia, e si distribuirono su tutta la terra, odiati e martirizzati. Chi li ha sostenuti in questa lotta così terribile? L’amore di Gesù. Per tutti i martiri fu l’amore di Gesù che diede la forza per trionfare.
“Signore io ti ringrazio – disse S. Lorenzo, disteso sulla brace ardente – “perché con questo supplizio io merito d’entrare nel tuo Regno”. Per amore di Gesù i grandi si fecero piccoli, i potenti si trasformarono in servi, i re deposero lo scettro per servire i lebbrosi, e i principi e le principesse si vestirono da infermieri per assistere i poveri e i malati.
Nella storia di tutti i popoli nessuno interessò con tanta passione un numero tanto grande di cuori e per tanti secoli, e a prezzo di tanti sacrifici. Cor Jesu, rex et centrum omnium cordium.
Il pensiero che Gesù fu anche sempre odiato deve scuoterci dalla nostra indifferenza. Soldati di Gesù, militanti nell’esercito della sua Chiesa, noi dobbiamo servirLo con fedeltà e lavorare affinché Lui regni anche negli altri. Regni nelle intelligenze e la sua dottrina sia più conosciuta, la grazia divina più apprezzata, regni nelle volontà, e la sua legge sia rispettata e, osservati i suoi Santi Comandamenti, e tutti gli uomini facciano la Sua Volontà, come fanno in Cielo tutti gli Angeli e i Santi.
Adveniat Regnum Tuum! Che venga, Signore, il tuo Regno e la Vostra Santa Religione aumenti sempre più, venga presto il giorno, da Voi auspicato nel quale sia fatto un solo ovile sotto un solo pastore.
E’ questo il frutto che il Santo Padre volle, istituendo in tutto il mondo, una festa speciale, per onorare Gesù Cristo, come Re di tutto il genere umano.
Gli individui, le famiglie, le società, tutte le Chiese non cattoliche tornino a un unico regno sovrano di Gesù Cristo e tutte le nazioni del mondo assaporino la felicità di appartenere ai figli di Dio, e un giorno prossimo, sia possibile la realizzazione delle parole del Salmista:
“Tutta la terra, mio Dio, Vi adori e canti le Vostre lodi, canti lodi al Vostro nome”.
3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria |
Mia buona Madre del Cielo,
che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario
e assistere alla sua agonia
mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti;
Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù,
non con le parole, ma con le opere,
facendo sempre la volontà di Dio.
Ave, o Maria…
Come possibile non amare una Madre cos buona,
che ha molto sofferto per me?
4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto |
O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre
che si china e si prende cura dei poveri,
dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,
accogli la lode e il ringraziamento
per averci donato in Padre Alberto Beretta
un tuo strumento di amore e di compassione.
Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione
concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.
Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre
e così, nella gioia dello Spirito Santo,
rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit
e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.
Gloria al Padre…
Vice postulazione – Bergamo – 9 novembre 2017