Ottobre 2017

Ottobre 2017

XLIII. Preghiamo con il Servo di Dio

Padre Alberto Beretta

1. Parola del Signore (Luca 12,49-53)

[In quel tempo Gesù disse:] “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!

Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

2. Dagli scritti di Padre Alberto [Anno Lit. – Dopo Pent. 26]

Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la divisione persino nell’intimo della famiglia, fra padri e figli – dice Gesù nel Vangelo di oggi; mentre nel vangelo di S. Giovanni prega il Padre suo perché “Tutti siano una sola cosa”, cioè uniti, nella pace. Sembra contraddizione, ma è realtà purtroppo. Non c’è epoca senza persecuzioni, senza cristiani ingiustamente sofferenti; così fu nella storia e nelle vicende dell’antico popolo di Dio, e così è e sarà nella storia del nuovo, fino agli ultimi tempi. Essendo contraddizione e persecuzione il pane quotidiano della Chiesa e dei cristiani; cerchiamo:

I. L’insegnamento di Gesù e della Chiesa a questo riguardo

a) Dice Gesù: “Il discepolo non è da più del maestro. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. “Beati voi quando vi oltraggeranno e perseguiteranno per causa mia. Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”. “Allora vi metteranno al supplizio e vi uccideranno e sarete odiati da tutti a causa del mio nome”. “Vi ho detto queste cose affinché non vi scandalizziate e quando sarà giunta la loro ora vi ricordiate che ve l’ho detto”.

b) L’insegnamento della Chiesa. Il Concilio Vaticano II mostra di aver compreso le parole di Gesù e non illude i fedeli. Dice: “Come Cristo ha compiuto la redenzione attraverso la povertà e la persecuzione, così pure la Chiesa è chiamata a prendere la stessa via per comunicare agli uomini i frutti della salvezza. La Chiesa prosegue il suo pellegrinaggio tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, annunciando la Passione del Signore finché Egli venga. Dalla virtù del Signore risorto trova forza per vincere con pazienza e amore… e rimette in onore il martirio come dono insigne e suprema prova di carità. Che se a pochi è concesso devono però tutti essere pronti a confessare Cristo davanti agli uomini e a seguirlo sulla via della croce.

II. Il perché di questa situazione

Come mai avviene questo? Perché il vero cristiano, che è l’uomo della pace con Dio e con il prossimo, è fatto segno a persecuzioni e guerre? 

C’è chi vorrebbe che la Chiesa stia fuori dalle lotte umane, solo curandosi dell’aldilà. C’è chi la vuole tutta immersa nel mondo e nei suoi problemi temporali. Non potendo essere né l’una né l’altra cosa, perché Dio l’ha fondata per salvare tutto l’uomo, diviene oggetto di persecuzione, di calunnia.

La ragione fondamentale sta nella lotta tra il bene e il male, che continua, e è violenta se ha portato Cristo in croce. Una guerra interiore, che comporta il rinnegamento di sé e la vittoria sul peccato, e una guerra all’esterno: il fronte è l’amore! Il male non può essere vinto dal male, ma dal bene.

III. L’atteggiamento del cristiano nella persecuzione

Atteggiamento del cristiano: Se siete perseguitati per amore della verità, coraggio, non stancatevi: guardate a Gesù che aspira alla Croce per dare il suo Spirito (fuoco) che purifichi il mondo.

Pazienza e amore = Amare il persecutore nelle sofferenze ingiustamente inflitte è solo del cristiano, mosso e sostenuto dallo Spirito Santo.

Siamo all’ultimo viaggio di Gesù a Gerusalemme, dove lo aspettano il Calvario e la gloria. Gesù parla ai discepoli del significato profondo della sua missione sulla terra e si rivolge alla folla per ammonirla a decidersi nei suoi riguardi con intelligenza e giustizia.

Ai discepoli dice: fuoco sono venuto a portare sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso! C’è un battesimo che devo ricevere e come sono angosciato finché non sia compiuto! Non sono venuto a portare la pace, ma la divisione. Il fuoco che è venuto a portare sulla terra è la sua vita divina che ci dona per la 1° volta nel S. Battesimo, una vita nuova, soprannaturale, che ci rende figli di Dio, eredi del Paradiso. Dono di valore infinito, che ci può dare solo dopo che è morto in croce; è per questo che dice: “C’è un battesimo che devo ricevere e sono angosciato finché non si compie”. Il battesimo che deve ricevere Cristo e in vista del quale è angosciato, va inteso nel senso generico del termine Battesimo, che in greco significa immersione. Nella Passione Gesù sarà come immerso in un mare di sofferenza. E Gesù chiama fuoco questa vita divina che ci dona nel Battesimo e che a lui costa la croce. Il fuoco illumina, arde, scalda, è fonte di energia, purifica, così è in noi la vita di Dio coi doni dello Spirito Santo; questa vita divina trasforma il mondo da pagano in cristiano, è l’amore di Dio e dei fratelli che ci torna tutti in un cuore solo. In queste parole di Gesù vediamo tutto il suo desiderio che il mondo viva il suo messaggio di carità e di amore, cessi l’odio, l’ingiustizia, e trionfi l’amore e la carità. Purtroppo il mondo non vuole riconoscere ed accettare la verità, ecco la divisione, perfino nelle famiglie, ecco le persecuzioni contro la Chiesa e contro i cristiani.

Gesù ci insegna: è necessaria la Croce, il sacrificio. Lui ci ha salvati, non quando faceva i miracoli, ma quando è morto in Croce. Se qualcuno vuole essere mio discepolo, prenda la sua croce e mi segua. Non si può amare senza soffrire. Per la salvezza delle anime non basta la preghiera, la parola, occorre unire qualcosa di nostro, qualche goccia del nostro sangue, un po’ di noi stessi. Portare ogni giorno la croce che Gesù ci manda, con gioia e serenità per la salvezza delle anime degli infedeli. Siamo pronti al sacrificio, come Gesù. Difendere ad ogni costo la vita divina della grazia da tutto ciò che le si oppone: fuori e dentro

(fuori di noi: mondo, demonio; dentro di noi: i sensi, l’orgoglio).

3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria

Mia buona Madre del Cielo, 

che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario 

e assistere alla sua agonia 

mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti; 

Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù, 

non con le parole, ma con le opere, 

facendo sempre la volontà di Dio. 

Ave, o Maria…

Come  possibile non amare una Madre cos buona,

che ha molto sofferto per me?

4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto

O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre

che si china e si prende cura dei poveri, 

dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,

accogli la lode e il ringraziamento 

per averci donato in Padre Alberto Beretta 

un tuo strumento di amore e di compassione.

Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione 

concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.

Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre

e così, nella gioia dello Spirito Santo,

rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit

e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.

Gloria al Padre…

Vice postulazione – Bergamo – 5 ottobre 2017

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