Aprile 2017

Aprile 2017

XXXVIII. Preghiamo con il Servo di Dio

Padre Alberto Beretta

1. Parola di Dio (1Corinzi 11,23-26)

[Fratelli] Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

2. Dagli scritti di Padre Alberto [Settimana santa, 4]

Gesù istituisce l’Eucaristia e il Sacerdozio

La Chiesa commemora solennemente in questo giorno [Giovedì santo] l’istituzione della SS. Eucarestia, del Sacerdozio cattolico e il comandamento nuovo di Gesù: la carità fraterna.

Dice il Vangelo che Gesù, nel giorno come oggi, celebrando l’ultima cena pasquale, dopo aver lavato i piedi agli Apostoli (insegnandoci il nostro dovere di servire i nostri fratelli, con amore e il dovere della purificazione interna prima di comunicarci), egli prese il pane tra le sue mani, alzò gli occhi a Suo Padre, rese grazie, e lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: Prendete e mangiate voi tutti, questo è il mio corpo, che è dato per voi. Allo stesso modo, al termine della cena, prese il calice nelle sue mani, rese grazie nuovamente, e lo diede ai suoi discepoli dicendo: Prendete e bevetene voi tutti: questo è il calice del mio sangue, il sangue della nuova ed eterna alleanza, che è versato per voi e per tutti gli uomini per il perdono dei peccati. 

E dicendo le parole: Fate questo per celebrare la mia memoria, diede il potere agli Apostoli e a tutti i Sacerdoti fino alla fine del mondo, di cambiare nella celebrazione della messa il pane e il vino nel suo corpo e nel suo sangue, così come egli fece.

————-

Un padre di famiglia ama i suoi figli, lavora giorno e di notte per dare l’alimento ai figli. Può dare persino il suo sangue, come hanno fatto certe madri quando morirono per salvare la vita del proprio figlio, ma mai ci fu un padre, una madre, che arrivò al punto di dare da mangiare la propria carne e da bere il proprio sangue ai figli. Ciò che la mente umana mai pensò o escogitò, né fece, Gesù escogitò ed eseguì. 

Non soddisfatto di spargere il suo sangue per noi tutti, ardendo d’amore per noi, fece prima di morire il maggior miracolo di tutti gli altri, quello di darci il suo proprio corpo.

Egli che creò dal niente il cielo e la terra, tramutò nella sua onnipotenza, pane e vino nel suo Corpo, Sangue, anima e divinità, dandosi tutto per noi.

E fece questo nello stesso momento nel quale i suoi nemici stavano preparando per lui una pesante croce e chiodi.

Fu costretto, per eccesso d’amore, dice San Bernardino da Siena, a operare prima di morire il maggior miracolo di tutti gli altri e darci il suo Corpo come alimento. “Anime care”, sembra dirci Gesù, “se dubitate del mio amore, considerate questo Sacramento nel quale mi dono tutto a voi, come un pegno, non potrete mai dubitare che vi amo e che vi amo molto”. Gesù fu chiamato dai Santi col nome di Amore.

Sant’Agostino. Non sembra follia dire: mangiate la mia carne, bevete il mio sangue? Come può Egli darci da mangiare la sua carne, domandavano i Giudei? Dure sono queste parole. Ora ciò che gli uomini non potevano immaginare e credere, l’amore di Gesù lo escogitò e fece. Prendete e mangiate, questo è il mio Corpo: non è alimento terrestre, sono io stesso che mi dono a voi.

—————

Quanto grande è la dignità, e l’eccellenza della Chiesa Cattolica, nostra Madre, che sui suoi altari ha Dio realmente presente, mistero di fede, mistero d’amore. Gli Ebrei si consideravano il popolo molto felice, perché avevano con sé l’Arca Santa, segno di alleanza tra loro e Dio. “Andiamo al Tabernacolo del Signore, e prostriamoci davanti allo sgabello dei suoi piedi”, così cantava allegro il Santo Citaredo. Ma quell’Arca conteneva solo le tavole della legge, il bastone di Aronne, e un vaso con la manna del deserto, era solo la figura della futura Eucarestia, ma loro s’inginocchiavano e si prostravano davanti a quell’arca. Quanto più noi dobbiamo fare, che abbiamo nei tabernacoli Dio stesso vivo e reale.

—————

Gesù volle scegliere il pane, per darci il Suo Corpo, perché è l’alimento che anche i poveri hanno, e per farci comprendere che il Suo Corpo è alimento necessario per l’anima, come il pane è necessario per il corpo.

—————-

Ci invita: Mangiate il mio pane, bevete il vino che vi ho preparato; ci ordina di comunicarci: prendete e mangiate questo è il mio Corpo, aggiunge la promessa del paradiso… avrà la vita eterna, infine minaccia l’inferno se ci rifiutiamo di comunicarci: Se non mangerete di questo pane, non avrete in voi la vita.

—————-

Egli vuole l’unione più intima possibile con noi, come i veri amici desiderano restare uniti in modo da essere un solo uomo: “Chi mangia la mia carne, rimane in me ed io in lui”.

—————-

Siamo ben persuasi che un’anima non può fare una cosa più gradita a Gesù Cristo che riceverlo frequentemente nella S. Eucarestia. E’ il mezzo più potente per santificare le anime, perché ci libera dalle colpe veniali e ci preserva dalle colpe mortali; ci libera dalla volontà di peccare, reprime i moti di collera e incontinenza, c’ispira grande inclinazione per le virtù, e la prontezza nell’applicarle, ci dà una grande pace e ci facilita il cammino della perfezione. 

Necessità della Comunione: abbiamo bisogno della forza di Gesù per produrre frutti di Santità e apostolato.

—————-

Ringraziamo Dio per il dono inestimabile dell’Eucarestia. 

Ringraziamo Dio per il Sacerdozio, che a tutti noi dà l’Eucarestia, e cerchiamo di fare bene la nostra Pasqua, nell’incontro con Cristo e anche con i nostri fratelli, nel servizio a Lui, amoroso, e a tutti i nostri fratelli.

3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria

Mia buona Madre del Cielo, 

che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario 

e assistere alla sua agonia 

mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti; 

Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù, 

non con le parole, ma con le opere, 

facendo sempre la volontà di Dio. 

Ave, o Maria…

Come  possibile non amare una Madre cos buona,

che ha molto sofferto per me?

4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto

O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre

che si china e si prende cura dei poveri, 

dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,

accogli la lode e il ringraziamento 

per averci donato in Padre Alberto Beretta 

un tuo strumento di amore e di compassione.

Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione 

concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.

Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre

e così, nella gioia dello Spirito Santo,

rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit

e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.

Gloria al Padre…

Vice postulazione – Bergamo – 6 aprile 2017

We use cookies to give you the best online experience. By agreeing you accept the use of cookies in accordance with our cookie policy.