XXXI. Preghiamo con il Servo di Dio
Padre Alberto Beretta
1. Parola del Signore (Matteo 1,18-23) |
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi.
2. Dagli scritti di Padre Alberto [Maria, Natività, 3] |
La Natività di Maria SS.
Una delle cose che fanno più paura a chi è ammalato, è la notte con le sue ore che non trascorrono mai, con i dolori che sembrano acuirsi nel silenzio generale, con le sue tenebre che avvolgono ogni cosa. E quasi per dispetto, tutto il sonno sembra svanito e una irrequietezza agita l’infermo: la febbre sale e tutto sembra congiurare contro di lui, ma ecco finalmente un fil di luce. È l’aurora: quasi per incanto i nervi si distendono, la febbre sparisce e un sonno ristoratore prende il poveretto che si sente rinascere la vita in tutto il corpo.
Vedete il mondo prima che venisse Maria SS. era come quel malato. La maledizione di Dio gravava su di lui, carestie, guerre, disordini, prepotenze, una infinità di mali senza un barlume di speranza. Una lunga attesa, durata secoli e secoli, nella quale solo dava la speranza la promessa di Dio. Ma ecco finalmente un filo di luce e poi ecco sorgere l’alba. Non è ancora il sole, ma lo precede. È Maria SS. che viene alla luce nel mondo e dà a tutte le creature che l’attendevano con ansia, la gioia di saper vicina la salvezza.
Per tutti i secoli che l’hanno preceduta, la speranza nella promessa di Dio era stata tenuta viva da segni e simboli che la ricordavano agli uomini. Adamo la vede simboleggiata nell’albero della vita, Giacobbe nella scala che conduce al Cielo, Mosè nel roveto ardente. Noè nell’arca della salvezza. Dopo tanto attendere, ecco giunta la pienezza dei tempi.
Maria, come dice la Scrittura, nacque come aurora che sorge ad illuminare questa povera valle di lacrime che è il mondo. La guardano ammirati gli Angeli che vedono in essa la loro regina, le anime sante del Limbo perché sentono vicino il Salvatore, i demoni tremano perché sanno che su di essa non hanno alcun potere. Anche noi curviamo il nostro capo devotamente e veneriamo questa piccola creatura, questa piccola bambina, gioiamo assieme alla Chiesa tutta.
Perché dobbiamo fare tanta festa per una piccola Bambina?
1° E’ la creatura che ha occupato il 1° posto nella mente di Dio. Dio fin dall’antichità conosce la storia dell’uomo, il suo peccato, la sua miseria, e sin d’allora ha pensato alla Redenzione e a Maria SS., la creatura che doveva essere la mamma del suo divin figliolo.
Non erano ancora nati nemmeno i suoi antenati e il Signore l’aveva già nella mente e nel cuore.
2° E’ la creatura più bella dopo Gesù, perché è la sola che, sin dal 1° istante della sua esistenza fu piena di grazia, una pienezza di vita divina quale nessun’altra creatura per santa che sia avrà mai una pienezza che superi quella di tutti i Santi, gli angeli messi assieme. S. Tommaso spiega questa sua affermazione che sembrerebbe iperbolica, dicendo che Dio da ad ogni creatura quel grado di grazie che gli occorrono per compiere bene la sua missione. Maria ha una missione unica al mondo, la più alta in dignità: quella di diventare la mamma del Figlio di Dio, di conseguenza a Lei il Signore ha dato un grado di grazia tale quale quella missione potesse richiedere.
3° L’adorna di particolari privilegi: l’Immacolata Concezione, la virtù più eccelsa, soprannaturale: in una parola: il capolavoro del Signore.
Lodiamo dunque con tanto ardore la Madonna, gioiamo della sua nascita gloriosa e preghiamola perché ci faccia camminare nella via della virtù, ci aiuti a possedere sempre, difendere la grazia di Dio in noi, perché possiamo noi pure raggiungere la felicità eterna, nella quale potremo poi degnamente benedire e lodare per sempre il Signore.
* Il 10 settembre 1916
nella chiesa di S. Maria del Suffragio a Milano lo zio Mons. Giuseppe Beretta battezzò il nipote Enrico Carlo Maria (Padre Alberto Beretta).
[Da una omelia di P. Alberto, IV di Pasqua]
La fede ci è necessaria come la radice per la pianta, come la lucerna per la casa. Sine fide impossibile est placere Deo. Con lo studio della divina parola, e con la pratica della pietà cristiana cerchiamo di crescere sempre più in questo dono di Dio che abbiamo ricevuto nel S. Battesimo.
Guardiamoci dall’appartenere al mondo Mundus totus in maligno positus est, è già giudicato a partire dal suo capo Satana. Nel Battesimo ci fu chiesto: Rinunci a satana… alle sue opere alle sue [seduzioni]? Abbiamo promesso: Sì. Resistiamo a Satana fortes in fide. Considerando che sarebbe mostruosa l’ingratitudine verso Dio e la sua legge. Se comprenderemo ciò pensando chi è Dio, quale il suo potere, allora lo vedremo. Senza la sua morte in croce, non ci sarebbe stato né il cielo, né la terra, né sostanze, né montagne, nemmeno noi, né aria, né piante.
Riflettiamo anche che Dio Onnipotente si è fatto uomo, morì sulla croce per salvare l’uomo e si diede come alimento nell’Eucaristia in modo da unirsi tutto a noi.
Guardiamoci dall’appartenere al mondo che Gesù condanna. Uno solo sia il nostro maestro e sottomettiamoci a Lui solo, ai suoi principi contenuti nella sua legge. Lui è la luce che guida la nostra vita.
3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria |
Mia buona Madre del Cielo,
che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario
e assistere alla sua agonia
mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti;
Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù,
non con le parole, ma con le opere,
facendo sempre la volontà di Dio.
Ave, o Maria…
Come possibile non amare una Madre cos buona,
che ha molto sofferto per me?
4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto |
O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre
che si china e si prende cura dei poveri,
dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,
accogli la lode e il ringraziamento
per averci donato in Padre Alberto Beretta
un tuo strumento di amore e di compassione.
Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione
concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.
Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre
e così, nella gioia dello Spirito Santo,
rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit
e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.
Gloria al Padre…
Vice postulazione – Bergamo – 8 settembre 2016