1. Dal Vangelo secondo Giovanni (19,31-37)
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
2. Dagli scritti di Padre Alberto [S. Cuore, 5]
Semper vivens ad interpellandum pro nobis
1° Nell’Eucaristia è da 20 secoli notte e giorno con noi, come un padre che non può lasciare i figli, come un amico che trova le sue delizie nello stare con gli amici, come un medico che sta costantemente al capezzale del suo malato.
2° Egli è sempre operoso, adorando, lodando, glorificando il Padre per noi; ringraziandolo continuamente di tutti i beni che continuamente ci largisce amandolo per noi, offrendo i suoi meriti e le sue soddisfazioni per riparare i nostri peccati, e assiduamente chiedendo nuove grazie per noi. ” Sempre vivens ad intepellandum pro nobis “.
3° Rinnova sempre sull’altare il sacrificio del Calvario. Lo fa un milione di volte al dì, ovunque è un Sacerdote per consacrare e lo fa per amore nostro, per applicare a ognuno di noi i frutti del suo sacrificio; e non pago di immolarsi, si da tutto intero ad ogni comunicante per farlo partecipe delle sue grazie, delle sue disposizioni, delle sue virtù.
4° Questo Cuore divino vivamente desidera di comunicarci i suoi sentimenti di carità… perché venne sulla terra a portare il fuoco sacro della Carità e null’altro maggiormente brama che accenderlo nei nostri cuori.
5° Nella Bibbia il cuore indica spesso tutti i sentimenti interni dell’uomo in opposizione agli atti esterni. Quindi il Cuore di Gesù simboleggia non solo l’amore, ma tutti i sentimenti interni dell’anima sua. Le principali virtù che si intende di onorare in lui sono: primieramente l’amore ardentissimo a Dio Padre, unito a un profondissimo rispetto e alla più grande umiltà che fosse mai, in secondo luogo, la infinita pazienza nella tribolazione, il sommo dolore per i peccati di cui era caricato, la confidenza di figlio tenerissimo associata alla confusione di un grandissimo peccatore, in terzo luogo, la massima comprensione per le nostre miserie.
Conclusione:
affinché la devozione al S. Cuore produca questi santi effetti, deve consistere in due atti essenziali: amore e riparazione.
1° l’amore è il 1° e il principale di questi doveri.
Il grande suo desiderio è di essere amato dagli uomini e di ritrarli dalla via della perdizione. Egli ci amò per il 1° e ci ama ancora con tanto ardore che ne arde continuamente nel SS. Sacramento. Basta amare questo Santo dei Santi per diventare Santi.
2° Il secondo di questi atti è la riparazione: perché l’amore di Gesù è oltraggiato dalle ingratitudini degli uomini, come lui stesso dichiara.
Questi due atti, contribuiranno a santificare: l’amore, rimanderà intimamente al Sacro Cuore di Gesù, ci farà partecipare alle sue virtù e ci darà il coraggio di praticarle, nonostante tutte le difficoltà.
La riparazione, associandoci ai patimenti di Gesù; stimolerà via più il nostro fervore e ci indurrà a sopportare coraggiosamente, per avere tutte le grazie che si degnerà mandarci.
Il S. Cuore di Gesù modello e fonte di carità perfetta, ardente fornace di carità, pienezza di bontà e d’amore;
elemento sensibile = cuore di carne ipostaticamente unito alla persona del Verbo, elemento spirituale, simboleggiato dal cuore naturale, l’amore del Verbo incarnato per Dio e per gli uomini – amore umano, amore divino.
È l’amor suo per gli uomini, ma è pure l’amor suo per Dio, perché la carità verso gli uomini, deriva dalla carità verso Dio.
È il più perfetto modello dell’amore verso Dio e dell’amore verso il prossimo e anche come modello di tutte le virtù, perché la carità le contiene e le perfeziona tutte.
3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria
Mia buona Madre del Cielo, che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario e assistere alla sua agonia mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù era fuggiti;
Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù, non con le parole,
ma con le opere, facendo sempre la volontà di Dio.
Ave, o Maria…
Come è possibile non amare una Madre così buona, che ha molto sofferto per me?
4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto
O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre che si china e si prende cura dei poveri,
dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,
accogli la lode e il ringraziamento
per averci donato in Padre Alberto Beretta
un tuo strumento di amore e di compassione.
Accogli oggi la nostra supplica
e per sua intercessione
concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno. Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre
e così, nella gioia dello Spirito Santo,
rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinità
e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi. Gloria al Padre…
Vice postulazione – Bergamo – 11 giugno 2015