Febbraio 2015

Febbraio 2015

1. Dal Vangelo secondo Giovanni (2,1-12)

Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno vino”. E Gesù le rispose: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”. Sua madre disse ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.

Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua le anfore”; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: “Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto”. Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora”.

Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Dopo questo fatto scese a Cafàrnao, insieme a sua madre, ai suoi fratelli e ai suoi discepoli. Là rimasero pochi giorni.

2. Dagli scritti di Padre Alberto [Om. Varie 1, 2]

Le nozze di Cana.

Cristo da il suo aiuto a quella famiglia di Cana, e lo da a tutte le famiglie di oggi anche se in modo differente.

1) Sul piano materiale: venendo incontro agli sposi con un aiuto materiale in (un) momento di difficoltà; non hanno più vino.

2) Sul piano psicologico: con la sua presenza di amico. Sostegno nelle ore buie.

3) Sul piano morale: con la sua concezione altissima, della dignità dell’uomo e della donna.

Sul piano della natura Sacra del vincolo matrimoniale.

Sul piano della serenità ed esclusività, della donazione dei coniugi.

4) Sul piano spirituale: con l’elevazione del matrimonio a Sacramento; la presenza di Dio stesso, nel cuore stesso della famiglia.

5) Associata a Cristo la Madre Sua interviene con cuore di Donna, di Madre del Figlio di Dio, a favore di quella famiglia di Cana e di tutte le famiglie di oggi.

Noi che facciamo, perché le famiglie nascano si realizzino felici?

1) Individualmente, forse un aiuto, un sostegno, un consiglio, un gesto di amicizia lo diamo.

2) Come società, invece, cosa facciamo?
– sul piano materiale: mancano le case, manca il lavoro;

– sul piano psicologico: la disorganizzazione della vita moderna favorisce la solitudine, l’incomunicabilità.

– Sul piano morale l’inquinamento è massiccio, incessante con idee materialistiche, naturalistiche e edonistiche, con la dissociazione dell’amore, l’idolatria del sesso, l’egoismo…

con il rifiuto della serenità dell’impegno (divorzio)
con il rifiuto dell’esclusività della donazione (= adulterii)
con il rifiuto degli effetti del matrimonio (anticoncezionali, aborto)

– Sul piano spirituale: il rifiuto di Dio, l’abbandono del cristianesimo, la vita lontana dai Sacramenti, priva della grazia, cioè di Dio e dei suoi aiuti più necessari, le famiglie che sorgono.

3) Ci meravigliamo se i frutti sono quelli che vediamo?

Noi cristiani abbiamo delle tremende responsabilità, non tanto forse per quello che abbiamo fatto contro la famiglia, ma per quello che non abbiamo saputo o voluto fare a favore tanto sul piano della società civile, quanto su quello ecclesiale.

Fratelli , dice S. Paolo, vi sono diversità di carismi e diversità di ministeri, diversità di operazioni. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune . Mettiamo tale utilità comune in cima ai nostri pensieri?

Aiutare la famiglia è realizzare l’utilità comune, perché essa è la cellula della società e della Chiesa.

6) I cristiani del passato, hanno trasformato il mondo perché avevano trasformato la famiglia (= chiesa domestica). Oggi assistiamo al processo inverso, la famiglia è scristianizzata e ne sono scristianizzate anche la società e la Chiesa.

Che fare? Riprendere l’impegno evangelizzatore, e riprenderlo con zelo intelligente e incrollabile, animato dalla carità di Cristo, senza piagnistei e senza complessi d’inferiorità, soprattutto senza rassegnarsi mai alla sconfitta. ” Per amore di Sion, non tacerò, per amore di Gerusalemme, non mi darò pace, finché non sorga come stella la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada ” (Is 62,1- 15).

Cristo si è manifestato a noi, e ha manifestato la sua concezione della vita della famiglia.

La società va offuscando tale luce divina. Non possiamo darci pace finché non sorga come stella la sua giustizia.

Un atto di fedeltà, alla Suprema Volontà del Padre, già chiara nelle Scritture.

3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria

Mia buona Madre del Cielo, che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario e assistere alla sua agonia mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù era fuggiti; Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù, non con le parole, ma con le opere, facendo sempre la volontà di Dio.

Ave, o Maria…
Come è possibile non amare una Madre così buona, che ha molto sofferto per me?

4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto

O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre che si china e si prende cura dei poveri,
dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,
accogli la lode e il ringraziamento

per averci donato in Padre Alberto Beretta un tuo strumento di amore e di compassione.

Accogli oggi la nostra supplica
e per sua intercessione
concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.
Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre
e così, nella gioia dello Spirito Santo,
rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinità
e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi. Gloria al Padre…

Vice postulazione – Bergamo – 12 febbraio 2015

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