1. Dal Vangelo secondo Marco (1,4-8)
Vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: “Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi battezzo con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo”.
2. Dagli scritti di Padre Alberto [Avvento, 4]
(Riassunto II Domenica di Avvento)
1) La S. Chiesa, per prepararci bene, al S. Natale, presenta alla nostra meditazione oggi, la figura austera e Santa di S. Giovanni Battista, perché possiamo imitare i suoi esempi. L’elogio di questo Santo, il Precursore, quello che preparò le anime dei fedeli a ricevere il Messia in questo mondo, fu fatto da Gesù stesso nel Vangelo…
Fin da piccolo, visse nel deserto, povero, mangiando… dormendo per terra… Predicò presso il Giordano, e il popolo gli correva dietro per ricevere il Battesimo di penitenza. Egli predicava che bisognava prepararsi per ricevere il Messia, con la mortificazione e la penitenza. Il popolo gli credeva perché lui dava l’esempio di vita di penitenza. Era in prigione, perché aveva avuto il coraggio… I discepoli andavano a visitarlo. Siccome non credevano in Gesù Salvatore, (?) perché, vedendolo, avrebbero creduto… “Sei tu quello…” e Gesù rispose: “Andate a dire…”, essi credettero… Anche oggi ci sono anime perdute. Facciamo a loro la carità di mandarle da Gesù. Gesù, esalta il povero.
2) Gesù, elogia in S. Giovanni.
Fortezza. Una delle 4 virtù cardinali. E’ virtù morale soprannaturale, che Dio infondeva nelle nostre anime, con la grazia santificante nel giorno del Battesimo, principio di azioni meritorie, che difende la nostra persona e i nostri beni dai pericoli che la minacciavano. Nel cammino di perfezione, incontriamo molti ostacoli difficili da vincere. La fortezza ci aiuta a vincerli, ci dà fermezza, risolutezza, coraggio, costanza.
Ci sono virtù che sono semplicemente naturali, come quelle del pagano; a causa della ripetizione degli stessi atti buoni, lui può avere, la prudenza, la giustizia, la temperanza, ma queste virtù naturali sono molto meno perfette delle virtù soprannaturali del cristiano, perché le virtù naturali del pagano lo fanno diventare semplicemente un onesto cittadino, ma le soprannaturali ci fanno diventare imitatori delle virtù di Cristo fino al grado eroico, e sono meritorie per il Cielo.
Diversi gradi di fortezza: all’inizio ci fa vincere la paura del pericolo, la paura delle critiche e rispetto umano, la paura di contrariare gli amici, ci fa capire che è Dio a cui dobbiamo piacere, e non agli uomini. Nelle anime più avanzate nella perfezione cristiana, la virtù della fortezza si manifesta con uno sforzo d’imitare la forza dell’amore del quale Gesù ci diede esempio nella sua vita.
a) Una vita, nascosta. Gesù visse trent’anni, nel nascondimento per meritare a noi la grazia di santificare le azioni più ordinarie del giorno, per ispirarci l’amore, l’umiltà, la fortezza nelle difficoltà quotidiane.
b) La virtù della fortezza appare nella vita pubblica di Gesù, nei suoi digiuni, nel coraggio delle predicazioni, nella condanna degli errori, nel coraggio nel difendere gli Apostoli. Lo spirito di fortezza nella sua ultima andata a Gerusalemme, incontro ai suoi carnefici. Esempio di coraggio e di calma che dobbiamo praticare nelle relazioni con il nostro prossimo.
c) Questa virtù appare nella vita paziente di Gesù, nella dolorosa agonia durante la quale sempre continuò pregando, nel silenzio che mantenne di fronte alle calunnie, nella dignità del comportamento davanti ai giudici, nell’eroica pazienza sulla croce.
Pazienza nella sofferenza, costanza nella lotta sino alla fine, sono virtù, alleate della fortezza.
PENITENZA = virtù soprannaturale connessa con la giustizia, (cardinale) che inclina il peccatore a detestare il peccato, offesa a Dio, e con il proposito fermo di non più peccare. Fare penitenza è dovere di giustizia nel rispetto a Dio; dovere dovuto alla nostra incorporazione con Cristo e dovere di carità.
Necessità del mezzo per salvarci: Se non farete queste, perirete tutti.
MORTIFICAZIONE. Contribuisce con la penitenza a purificare dalle colpe passate e a prevenire contro le future cadute.
Mortificazione = lotta contro le cattive inclinazioni, per sottometterle alla volontà e questa a Dio.
Mortificazione dei sensi esterni (occhi, lingua, tutto il resto) e interni (fantasia, memoria).
Mortificazione delle passioni Mortificazione delle facoltà superiori. Necessità per la nostra salvezza eterna.
Se il tuo occhio destro ti scandalizza etc.
Significa = allontanare i nostri occhi dagli oggetti che sono scandalosi per noi. Digiuni e astinenza.
a) Necessità da parte di Dio.
Fine della mortificazione: la nostra unione con Dio.
Il Sacerdote, nel Battesimo ci ha segnato con 2 croci: una sulla fronte = amore alla croce; una sul costato = forza per portarle
Mancheremmo alle promesse del Battesimo, se non le portassimo.
b) necessità da parte di Cristo, per la nostra incorporazione con Cristo. Egli soffrì, anche noi dobbiamo.
c) da parte della nostra santificazione, per essere perseveranti, la mortificazione ci preserva dal peccato.
3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria
Mia buona Madre del Cielo, che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario e assistere alla sua agonia mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù era fuggiti; Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù, non con le parole, ma con le opere, facendo sempre la volontà di Dio.
Ave, o Maria…
Come è possibile non amare una Madre così buona, che ha molto sofferto per me?
4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto
O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre che si china e si prende cura dei poveri,
dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,
accogli la lode e il ringraziamento
per averci donato in Padre Alberto Beretta
un tuo strumento di amore e di compassione.
Accogli oggi la nostra supplica
e per sua intercessione
concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.
Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre
e così, nella gioia dello Spirito Santo,
rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinità
e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi. Gloria al Padre…
Vice postulazione – Bergamo – 11 dicembre 2014