13 marzo 1948
13 marzo 2014
sono passati 66 anni dal giorno della Ordinazione sacerdotale di Padre Alberto
1. Parola del Signore: Dal vangelo secondo Matteo (28,18-20)
[In quel tempo, Gesù risorto si avvicinò agli undici e disse loro:] “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.
2. Immagine per la Prima Messa di Padre Alberto [ Occ. Pers. 3]
GESÙ, per la prima volta all’altare offro al Padre Celeste Te, vittima immacolata ed espiatrice per i nostri peccati! CONCEDI a me
di compiere fedelmente la missione che mi affidi;
ai miei genitori e allo zio Sacerdote, per le preghiere dei quali
riconosco il dono
della mia vocazione, l’eterna pace; ai miei fratelli, parenti, benefattori, grazie copiose;
agli uomini tutti la grazia
di cercare Te, Sommo ed unico Bene, e di vivere uniti a Te,
guidati dal Pontefice Romano, nell’unica Tua Chiesa Santa.
P. ALBERTO MARIA da Milano (Enrico Beretta)
SACERDOS CHRISTI
13 Marzo 1948 – 19 Marzo 1948
SACRA ORDINAZIONE – 1 a S. MESSA
Milano – Magenta
3. Omelia di Padre Alberto per la Prima Messa [ Occ. Pers. 7]
1 a S. Messa a Quinto – Genova (1948)
Carissimi.
È con immensa gioia che oggi per la 1° volta ritorno fra voi in questa mia famiglia della Parrocchia dopo parecchi anni di assenza, ma arrivo fra voi con una veste nuova, rivestito di un’autorità divina. Iddio, nella infinita Sua misericordia, ha voluto (elevarmi), rivestirmi della regale dignità del sacerdozio di Cristo , è il massimo dono che poteva farmi: diventare il distributore alle anime dei Suoi tesori; diventare il suo rappresentante sulla terra, colui che guida le anime al raggiungimento del nostro fine ultimo: Dio.
Voi tutti sapete il significato (valore) di un solo altare in più sulla terra di una sola Santa Messa in più celebrata, la gloria che ne riceve Dio, i benefici che ne riceve tutta l’umanità, non escluse le anime Sante del Purgatorio; pensando al valore infinito dei meriti acquistati da Cristo sulla croce, meriti che vengono applicati di nuovo all’umanità ogni volta che si celebra una S. Messa, facilmente comprenderete la mia gioia e il dono che Dio fa a tutta l’umanità ogni volta che avviene la consacrazione di un Sacerdote nella sua Chiesa.
Proprio il Vangelo di questa mattina parla di un banchetto nuziale, imbandito prima da Dio Padre e poi da Gesù, al quale sono invitati tutti. Il banchetto, sacrificio, la grazia, l’Eucaristia, la Messa.
La grazia dell’Ordinazione costituisce l’ordinato nel Sacerdozio lo rende vero e reale Sacerdote di Gesù e gliene imprime nell’anima il carattere indelebile. Sacerdote non solo nel tempo, ma anche nell’eternità. Di ogni sacerdote si ripete la parola del Profeta a riguardo del sacerdozio di Gesù: Tu sei sacerdote in eterno!
Neppure il minimo dei sacerdoti ha motivo di invidiare la sorte di qualsiasi altra persona al mondo. Infatti, quando Egli all’altare fa discendere fra le Sue mani la vittima divina, nessuna dignità terrena potrebbe, neppure da lontano, paragonarsi alla sua. Chi sarà dunque più felice di lui se egli saprà comprendere la sua grandezza? Fra la varie definizioni che Cristo diede di se stesso: Io sono la via, la verità, la vita, la via sicura per arrivare al cielo, la vita spirituale ed eterna e la verità eterna. Il sacerdote, alter Christus, è pure egli via, verità e vita .
Il sacerdote è via . Egli forma, guida, sostiene le anime delle quali gli fu affidato il governo. La Chiesa istituendo i seminari di formazione, pensa al popolo di Dio, scava fontane per la misteriosa sete che l’uomo sente dell’infinito; accende dei fari per il mondo che non smarrisca la retta via, prepara il sale che preserva il cuore dalla corruzione e fa sentire il gusto del bene.
Egli è verità , perché la sua dottrina non è sua, ma di colui che lo ha mandato. “Chi ascolta voi, ascolta me”.
Il sacerdote è vita , la vita soprannaturale è tutta in Gesù Cristo. Il S. Sacrificio della Croce che perdura nella Messa ne è la fonte perenne.
Cristo è sacerdote , la sua vita, difatti, si potrebbe paragonare ad una Messa di cui la notte di Natale segna l’Introito, Messa che durerà quanto la vita terrena di Gesù, e termina sull’altare della Croce col “Consumatum est”.
Che Cristo sia sacerdote è ben comprensibile, ma che la dignità sacerdotale sia conferita ad una creatura umana, ciò è ammirabile e incomprensibile. L’uomo diventa, mediante la S. Ordinazione, un altro Cristo, continuatore attraverso i secoli, dell’opera Sua e del Suo Sacrificio.
Qualcosa di meraviglioso sono le mani dell’uomo . Ma qualcosa di divino sono le mani del Sacerdote. Eppure fino a un certo momento erano come le altre; mani di un qualsiasi essere umano. Ma quando il Vescovo, nel fausto giorno della Ordinazione Sacra, in forma di croce unse di crisma odoroso con la sua le mani del sacerdote, un profumo soave cominciò ad irradiarsi da loro e un segno distinto e indelebile si impresse su di esse. Degnati, o Signore, di consacrare e santificare queste mani per mezzo di tale unzione, affinché tutto ciò che consacreranno sia consacrato, e sia santificato nel nome di Gesù. Sono mani santificatrici, sono mani misericordiose, sono mani divine sono mani purificatrici, sono mani purissime.
La vocazione al Sacerdozio : è Gesù Cristo pastore che chiama i suoi pastori. Genitori, vi farà Iddio questa grazia di venirvi a domandare uno dei vostri figlioli per farne un capo del suo esercito, un pastore del suo gregge?
È possibile. Preparategli la strada.
Frequentemente egli va a bussare alla porta di quelle case ove i figli sono accolti numerosi, in benedizione. La famiglia numerosa è perciò una prima fonte di speranza. Iddio prende con larghezza da quelle famiglie, nelle quali i genitori sono generosi datori di vita.
La chiamata di Dio è come la semente gettata dal seminatore, essa vuol trovare il terreno adatto. Ci deve essere vita cristiana in una famiglia se si vuole quel seme abbia a svilupparsi bisogna che il fanciullo respiri nel suo ambiente famigliare il buon odore di Cristo; bisogna che la vita cristiana gli entri quasi per i pori della pelle, con l’aria stessa che egli respira. Pratica dei Sacramenti, rispetto alla Chiesa, alle persone sacre, alle cose sacre, onestà nel contegno, nelle mode, nei discorsi; quest’atmosfera deve avvolgere l’anima del fanciullo fin dai primi anni se si vuole che il seme della divina chiamata abbia da attecchire e svilupparsi.
Il Sacerdozio impegna il giovane ad una vita di sacrificio, impegna al servizio del prossimo; per questo esige che la famiglia irrobustisca l’animo del fanciullo . Il fanciullo che cresce in un ambiente che si piega a tutte le sue piccole voglie, a tutti i suoi capricci è un fanciullo destinato a fallire di fronte alla chiamata del Signore. Il fanciullo quotidianamente abituato a fare piccole
rinunce, coltiva facilmente la divina vocazione; le piccole e grandi croci famigliari sono come il pane casalingo, il più sano nutrimento per il fanciullo che Dio chiama al suo servizio.
I genitori devono perciò tenere bene aperti gli occhi per scoprire i primi germi della chiamata del Signore, devono tendere bene l’orecchio per avvertire il leggero rumore che Dio fa quando batte alla porta per chiedere di entrare a prendersi un figlio per farne un suo sacerdote. Quando si è scoperta nel fanciullo la presenza del Signore che lo attira a sé, allora per i genitori non resta che una via da seguire: dare quel figlio a Dio con animo generoso e riconoscente. Un figlio sacerdote è la più preziosa benedizione per una famiglia. Il Signore ha promesso la sua ricompensa a chi avrà dato un bicchiere d’acqua fresca a un suo ministro; che cosa non darà – Egli – a quei genitori che, anche a costo di gravi sacrifici, gli hanno dato ciò che di più prezioso posseggono: un figlio?
4. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria
Mia buona Madre del Cielo,
che avesti il coraggio
di accompagnare Gesù fino al Calvario
e assistere alla sua agonia
mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù
era fuggiti;
Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima,
insegnami ad amare Gesù,
non con le parole,
ma con le opere,
facendo sempre la volontà di Dio.
Ave, o Maria…
Come è possibile non amare una Madre così buona,
che ha molto sofferto per me?
5. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto
O Dio, che in Cristo Gesù
hai rivelato il tuo volto di Padre
che si china e si prende cura dei poveri,
dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,
accogli la lode e il ringraziamento
per averci donato in Padre Alberto Beretta
un tuo strumento di amore e di compassione. Accogli oggi la nostra supplica
e per sua intercessione
concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno. Possiamo anche noi sperimentare
il tuo amore di Padre
e così, nella gioia dello Spirito Santo,
rendere la nostra vita un inno di lode
alla Santissima Trinità
e diventare segni del tuo amore
verso i nostri fratelli bisognosi.
Gloria al Padre…
Vice postulazione – Bergamo – 13 marzo 2014