1. Parola del Signore: Dal vangelo secondo Giovanni (2,1-12)
Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno vino”. E Gesù le rispose: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”. Sua madre disse ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua le anfore”; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: “Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto”. Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora”.
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Dopo questo fatto scese a Cafàrnao, insieme a sua madre, ai suoi fratelli e ai suoi discepoli. Là rimasero pochi giorni.
2. Riflessione di Padre Alberto [Mem. Devoz., 12]
Era il giorno…1858. Davanti alla grotta di Massabielle una moltitudine immensa che voleva assistere alle apparizioni. Bernadette con una candela accesa, cominciò a pregare il rosario, e ecco che alla fine, il suo viso prese un aspetto angelico, estatico, sorridendo dolcemente all’Apparizione. Bernadette muoveva le labbra come se stesse parlando. Il popolo vedeva solo questo. Ciononostante, a un certo momento il volto di Bernadette divenne triste al punto di piangere. Terminata l’apparizione, la gente le chiese: “Cosa ha detto la Signora? Perché hai pianto?…”. “La Signora all’inizio mi sorrideva, ma poi divenne triste, triste, e io ho pianto nel vederla triste. Le chiesi perché stava così? E Lei mi disse “Prega, prega per i peccatori, prega, per il mondo…”. Se Lei ora, rappresentata in questa immagine di Nostra Signora qui sull’altare, muovesse le labbra, ci direbbe: “Pregate, pregate per i peccatori, pregate per il mondo…”.
Siamo in momenti orribili per la Chiesa di Cristo.
In Cina, in Africa, in America Latina le forze dell’inferno continuano, per mezzo del partito comunista, la lotta per distruggere Cristo dalle coscienze, distruggere la religione cristiana. Non sappiamo quanti siano oggi i martiri cinesi in Cina. Il comunismo continua le persecuzioni, le distruzioni, le morti. Qui vicino, a Cuba i Sacerdoti sono perseguitati e uccisi, le Chiese profanate, i Conventi violati. In Africa la Chiesa è perseguitata dal Comunismo ateo. Tutti questi persecutori dovranno morire come morirono Hitler, Mussolini, Stalin, ma dobbiamo pregare, pregare, pregare.
In tutte le sue innumerevoli apparizioni, Nostra Signora sempre si preoccupò di indicare agli uomini i mezzi per salvarsi. A Fatima, a Lourdes, Lei ripeté insistentemente: Fate penitenza, fate penitenza, fate penitenza.
San Giovanni Battista faceva la medesima predicazione, quando annunciava prossima la venuta del Salvatore.
Senza penitenza non egeretis, omnes similiter perietis.
= anche questo: chi fa penitenza si salverà.
a) perché la nostra religione è santa. S. Paolo: Vocati estis… b) Santa è la dottrina e santo è Gesù il fondatore.
c) Siamo tutti chiamati da Dio alla perfezione.
d) Non c’è nessun Santo che non abbia fatto penitenza. Es. S. Francesco d’Assisi, che è nel cuore di tutti i Cearensi: quante penitenze, le notti intere passate in ginocchio in preghiera. S. Antonio di Padova: quante penitenze. E anche noi dobbiamo fare le loro penitenze? No! Dio non ci chiede questo. Cosa dobbiamo fare? La nostra penitenza è lo sforzo che dobbiamo fare per vincere il male che sta in noi e fuori di noi: sforzo per obbedire alla legge di Dio, sforzo per correggere i nostri vizi, sforzo per pregare con fede tutti i giorni, etc.
3. Testimonianza di Padre Alberto [Giornata missionaria, 8]
Tutti ammiriamo nelle gare olimpiche la bellezza dei movimenti, l’agilità, la forza degli atleti. Sappiamo che per raggiungere questo limite massimo occorrono anni di addestramento, ore e ore ogni giorno di (allenamento), una forza di volontà, coraggio… S. Paolo, però, dice che tutto questo è per trionfo, per raggiungere una gloria umana. C’è un altro ideale però, dice S. Paolo, ancor più nobile e prezioso che la gioventù deve cercare di raggiungere: è l’ideale che aveva Gesù, quello che Gesù ha sempre manifestato sino all’ultimo istante della sua vita, quando disse sulla Croce: Ho sete (di anime) – che cioè del suo sacrificio, della redenzione, possono approfittare tutti gli uomini della terra, fino a quelli che abitano gli ultimi confini della terra – ecco l’ideale missionario di Gesù. Che sia il più necessario, il più importante di tutti Egli l’ha manifestato più volte sia quando nell’insegnare a pregare, disse: Sia santificato il tuo nome, venga il tuo Regno; sia quando ci esortò a pregare perché Dio mandi operai nella sua messe, che è grande e pochi sono gli operai.
Chiedo a Dio che almeno alcuno di voi senta la chiamata di Dio a essere Missionario nel 3° mondo come Sacerdote (che è il più necessario) o come laico.
Si prepari fin d’ora, come gli atleti che incominciano presto. Quanto più siete buoni, tanto più bene potete fare. Se andate come medici missionari sacerdoti, sappiate che l’aiuto che date a loro come sacerdote, con la S. Messa e i Sacramenti e parola di Dio è molto più utile per loro di qualunque altra cosa; li aiutate in vita e in morte e dopo morte con la S. Messa; però il Signore ha detto di curare prima i copri – perciò se siete anche medici, o infermieri i Superiori della Missione, visti gli innumerevoli ammalati senza assistenza, vi faranno esercitare anche la missione di medici. E allora sappiate che, per curarli bene, dovete prepararvi bene.
4. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria
Mia buona Madre del Cielo,
che avesti il coraggio
di accompagnare Gesù fino al Calvario
e assistere alla sua agonia
mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù
era fuggiti;
Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù,
per salvare la mia anima,
insegnami ad amare Gesù,
non con le parole,
ma con le opere,
facendo sempre la volontà di Dio.
Ave, o Maria…
Come è possibile non amare una Madre così buona,
che ha molto sofferto per me?
5. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto
Vice postulazione – Bergamo – 13 febbraio 2014