Novembre 2013

Novembre 2013

1. Parola del Signore: Dal vangelo secondo Matteo (9,1-8)

Salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: “Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati”. Allora alcuni scribi dissero fra sé: “Costui bestemmia”. Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: “Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico -, prendi il tuo letto e va’ a casa tua”. Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

2. Riflessione di Padre Alberto [Omelie varie .4]

Gesù è glorificato dalle turbe, perché Dio aveva concesso un tanto potere agli uomini. E avevano ragione, perché non c’è opera più grande al mondo che la giustificazione e la riabilitazione di un’anima peccatrice. Prendere un’anima abbruttita dal peccato, spogliata di ogni bene, ridotta a uno stato di miseria tale di ricevere compassione e ribrezzo, e, in un istante solo far rifluire in lei la linfa vitale della grazia, ridonarle bellezza primitiva, restituirle tutte le ricchezze perdute, ricostituirla nella sua dignità, farla diventare amica di Dio, sorella degli angeli, oggetto di amore e di compiacenza a tutta la corte celeste… che cosa c’è di più bello? E’ una vera rigenerazione, davanti a cui il miracolo della guarigione di un malato, anche della risurrezione di un morto, è un fatto che passa in 2° ordine, e che non può reggere al confronto.

Il Paralitico ci insegna quali sono le condizioni necessarie per ottenere la cura: la fede grande.
a) Fides tua te salvum facit – fu il premio alla sua fede.
b) Il pentimento sincero del cuore. Gesù non gli avrebbe detto: “Ti son perdonati i tuoi peccati”, se non avesse letto nel cuore suo che era veramente pentito e chiedeva un perdono a Gesù.
c) Il proposito fermo di cambiare vita nell’avvenire. Il paralitico, obbediente all’ordine di Gesù, si alzò, pigliò il suo letto sulle spalle e tornò a casa.
Sorgendo dai tuoi peccati – dice San Pier Grisologo – porta quello che prima portava te, cioè cambia condotta e mena una vita diversa da quella di prima.

Conclusione:
1° Diamoci cura di chiedere prima di ogni altra cosa, la guarigione dell’anima dall’infermità del peccato, causa per noi di tutti gli altri mali.
2° Ricorrere a tale scopo, all’unico mezzo stabilito da Dio, il Sacramento della Penitenza dove è un uomo, il Sacerdote, legittimamente investito del potere divino di rimettere i peccati.
3° Mostrarci grati al Signore per un beneficio sì grande, la istituzione di questo grande Sacramento, e usiamone spesso e bene.

3. Testimonianza di Padre Alberto [Testim. missionaria. 3]

La vostra presenza qui dimostra la vostra sensibilità per il problema missionario, al grido di aiuto di chi muore di fame, di chi è ammalato senza medicine, dei padri di famiglia che supplicano un Sacerdote per educare i loro figli, di parrocchie immense senza nessun Sacerdote. Ne abbiamo avuto la prova quando ci giunsero a Grajaú i medicinali comprati da voi nei migliori laboratori svizzeri, che ora stanno aiutando nella lotta contro i loro mali innumerevoli ammalati poveri.
A nome loro, ringrazio tutti coloro che contribuirono al prezioso dono, assicurandoli del costante ricordo nella nostra preghiera.
Mi trovo in Italia da 3 mesi per un breve riposo e festeggiare il mio 25° di sacerdozio e vita missionaria. È una data che è giusto sia celebrata in famiglia perché il dono della vocazione è merito quasi sempre dei genitori e anche dei fratelli. Penso che in questo momento il mio compito sia semplicemente di esporvi alcune mie esperienze di vita missionaria, e le necessità dei nostri ammalati.
È un sacrifico lasciare i genitori, fratelli e sorelle per recarsi in Missione; in compenso, Dio si manifesta nei suoi poveri, nei malati. Vivono quasi tutta la loro vita in povertà, sanno sopportarla con molta rassegnazione, e si aiutano fra loro, pur essendo poveri. Dove c’è carità e amore, lì c’è Dio. Quando muore un papà o una mamma i parenti o conoscenti si prendono ciascuno un orfano e lo allevano come loro figliolo. Quando uno si ammala gravemente, lo portano a spalla in una rete con un palo sino all’ospedale con numerosi uomini che si offrono spontaneamente per alternarsi nel trasportarlo. Hanno grande fede nella preghiera. Hanno grande amore per i bambini.

Come Dio protegge i missionari
a) nessun serpente
b) la 1° operazione
c) come Dio mi ha fatto trovare la strada

Si è strumenti nelle mani di Dio
Vantaggi che il Sacerdote medico ha nel curare gli ammalati (coi S. Oli… con S. Confessioni liberare il malato dalla causa delle malattie, molte volte dovute ai disordini morali, e ridargli la pace nello spirito, significa ottenere un miglioramento notevolissimo sull’andamento della malattia stessa come tutti i medici lo possono attestare).
In conclusione, posso assicurarvi che la vita del medico missionario, nonostante le difficoltà, riempie l’animo di gioia; è la stessa missione di Gesù, che curava i corpi e le anime, di cui ne parlò nella S. Scrittura… onora il medico per la necessità, quando disse: medico cura te stesso e scelse fra i suoi apostoli Luca, medico, e lui stesso si definì: il buon Samaritano.

4. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria

Mia buona Madre del Cielo,
che avesti il coraggio
di accompagnare Gesù fino al Calvario
e assistere alla sua agonia
mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù
era fuggiti;
Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù,
per salvare la mia anima,
insegnami ad amare Gesù,
non con le parole,
ma con le opere,
facendo sempre la volontà di Dio.

Ave, o Maria…

Come è possibile non amare una Madre così buona,
che ha molto sofferto per me?

5. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto

Vicepostulazione – Bergamo – 14 novembre 2013
II. Preghiamo con il Servo di Dio
Padre Alberto Beretta

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