Ottobre 2018

Ottobre 2018

54. Preghiamo con il Servo di Dio

Padre Alberto Beretta

1. Parola del Signore (Luca 12, 13-21)

Uno della folla gli disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». 

Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

2. Dagli scritti di Padre Alberto [Omelie varie, 20]

Atteggiamento verso i beni materiali.

Il racconto biblico della 1° lettura: tutto è vanità. Che profitto c’è per l’uomo in tutta la sua fatica?

Per capire questo brano del Qoèlet, occorre tener conto del carattere generale di questo libro e che è una specie di diario di un filosofo ebreo che riflette sul senso della vita su cui incombe la minaccia della morte, senza che sia una speranza per l’aldilà. Egli non è un pessimista, non è un disperato, egli ci aiuta a purificarci dalle nostre illusioni e inquietudini, ci distoglie dall’incantesimo delle imprese umane. Quindi vuole che conquistiamo la pace interiore e la calma dell’anima mediante una severa meditazione sulla verità e l’inconsistenza di molte attività umane.

Egli vede anche l’aspetto positivo. L’uomo deve saper godere della vita come un dono ricevuto da Dio. Chi sa riconoscere i propri limiti di creatura e di accettare serenamente la vita dalle mani di Dio, questi potrà anche godere piccole ma autentiche gioie.

Ciò che fa problema, soprattutto è, per Qoèlet, l’ignoranza di un aldilà, la coscienza che la morte pareggia tutto. Tutto viene da Dio, che fa bella ogni cosa a suo tempo. Dio è presente anche se noi abbiamo l’impressione che sia lontano.

II Lettura.  Cercate le cose di lassù dove si trova Cristo.

Dopo aver richiamato il senso del battesimo cristiano, Paolo, in questo brano che leggiamo, trae le conseguenze per la vita cristiana, che significa vivere il proprio battesimo. Ci parla del Battesimo come partecipazione alla morte e risurrezione di Gesù, come distacco e rifiuto del peccato, come vita nuova per mezzo di Cristo.  “Siete morti, siete risorti con Cristo”. Questo è l’evento fondamentale della vita cristiana: tutta la condotta di un cristiano deve rifarsi al nascere da questo fonte che è il Battesimo. La vita, mediante il Battesimo, è ormai nascosta con Cristo in Dio. E’ una vita unita a quella di Cristo, che è diventata la nostra vita. Il cammino di Cristo ha conosciuto questi passi: morte, resurrezione e gloria. Noi faremo lo stesso cammino se staremo uniti a Cristo. Noi già possiamo parlare del nostro futuro perché Cristo ce l’ha già fatto conoscere vivendolo nella sua persona, occorre però vivere il nostro Battesimo rinunciando a tutto ciò che è contrario a Gesù Cristo: “fornicazioni, impurità, passioni, desideri cattivi, avarizia insaziabile, che è idolatria”. Tutti questi peccati ci fanno vivere un cammino diverso da quello di Cristo, ci allontana dalla gloria.

La mortificazione di quella parte di noi che appartiene alla terra, è già una partecipazione alla morte di Cristo, e quindi, mettersi sulla via che conduce alla risurrezione.

Ogni giorno il cristiano deve vivere il suo battesimo, spogliarsi del peccato, dei vizi, dell’egoismo, e rivestirsi delle virtù cristiane e della grazia, vita di Cristo. La vita cristiana non è uno stato, nel quale si entra una volta per sempre, ma un dinamismo vitale. Solo nel mondo futuro egli sarà un’immagine perfetta del suo Creatore. Non si è mai cristiani a sufficienza.

La novità di vita implica anche un nuovo criterio per giudicare il valore delle persone. “Qui non c’è più greco o giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti”.  Cristo, è d’ora in poi l’unico riferimento obbligatorio per valutare una persona e Cristo vuole unire tutti a sé e tra di loro per essere tutto in tutti. Tutto ciò che divide gli uomini, la razza, la lingua ecc., passa in 2° piano difronte al principio supremo, unificante che è Cristo. Di qui si può comprendere quale forza di rinnovamento della vita abbia introdotto il Battesimo nella nostra esistenza.

Vangelo. Quello che hai preparato di chi sarà?

Un tale chiede a Gesù di far da giudice in una questione di eredità, dove ciascuno degli eredi, cerca di avere di più. Ma Gesù rifiuta di fare da giudice o mediatore. Egli non è come gli scribi che decidevano anche questioni giuridiche. La sua risposta mette in guardia i responsabili della Chiesa di voler decidere le questioni mondane. Compito di Gesù è esclusivamente quello di predicare il Regno di Dio. 

E’ la cupidigia di denaro e di proprietà che porta i due fratelli a litigare per l’eredità, per questo Gesù aggiunge: “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia: la vita non dipende dai soldi”. E questo è anche il senso della parabola che segue: “Arricchire non per sé, ma davanti a Dio”. Tutto l’interesse dell’uomo ricco è di accumulare beni per poter vivere una vita tranquilla e sicura. L’orizzonte di questo uomo è esclusivamente terreno, egli pensa solo a se stesso, crede che la ricchezza possa risolvere tutti i problemi della sua vita, è dominato dal desiderio di possedere. Ciò che manca a quest’uomo è il pensiero della morte, la speranza della vita eterna.

Egli accumula tesori per sé, non arricchisce davanti a Dio. 

Il senso della parabola sta nell’affermare che la ricchezza non basta a dare uno scopo alla vita.  Quest’uomo avrebbe dovuto arricchire davanti a Dio, cioè avrebbe dovuto usare la propria ricchezza, condividendola con i propri fratelli, e così avrebbe accumulato un tesoro in Cielo. 

In questa parabola ritorna il pensiero della morte.

Il vero errore del ricco è di non aver pensato ad accumulare tesori in cielo per il dopo morte. Egli ha pensato solo a godersi la vita su questa terra.  

La transitorietà è lo specifico della vita e delle cose, ma non lo è affatto per colui che è rivestito e risorto con Cristo. Anche se non si percepisce con l’esperienza fisica, l’essere del cristiano è “vita con Cristo”. Il fare dipende dall’essere

3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria

Mia buona Madre del Cielo, 

che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario 

e assistere alla sua agonia 

mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti; 

Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù, 

non con le parole, ma con le opere, 

facendo sempre la volontà di Dio. 

Ave, o Maria…

Come  possibile non amare una Madre cos buona,

che ha molto sofferto per me?

4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto

O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre

che si china e si prende cura dei poveri, 

dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,

accogli la lode e il ringraziamento 

per averci donato in Padre Alberto Beretta 

un tuo strumento di amore e di compassione.

Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione 

concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.

Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre

e così, nella gioia dello Spirito Santo,

rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit

e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.

Gloria al Padre…

Vice postulazione – Bergamo – 11 ottobre 2018

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