52. Preghiamo con il Servo di Dio
Padre Alberto Beretta
1. Parola di Dio (1Corinzi,13) |
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla.
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!
2. Dagli scritti di Padre Alberto [Virtù, 2] |
Che cos’è la carità?
1° Che cosa è la carità?
E’ una virtù soprannaturale che riceviamo nel S. Battesimo.
Virtù = cioè forza che ci dà la possibilità di agire.
Soprannaturale = cioè forza vitale che non è inerente alla natura umana, perché potremmo vivere anche senza di essa, ma è un sovrappiù che si aggiunge alla natura.
Infusa = da Dio, cioè è un dono che Dio aggiunge per sua bontà alla nostra natura per renderla più splendente. Tale infusione avviene nel S. Battesimo quando il Sacerdote invoca su di noi lo Spirito Santo.
2° E’ una virtù teologale = cioè che ha Dio per oggetto, come la fede e la speranza. Con la fede ci orientiamo verso Dio, con la speranza lo invochiamo, con la carità lo possediamo, cioè ci uniamo a Lui. Ecco perché la carità è detta la regina delle virtù teologali.
E’ tale anche perché, come dice San Paolo, mentre la fede, quando saremo in Paradiso, non avrà più scopo di esistere perché vedremo Dio faccia a faccia, e così pure cesserà la speranza, perché possediamo Dio, il supremo bene sperato, la Carità invece, rimarrà, e sarà l’unico fiore che abbellirà l’anima.
E’ la radice di tutte le virtù morali, perché ci porta all’acquisto di esse. Come? Quando si ama una persona, si ripetono per essa atti che le piacciono, che le recano gioia. Così la carità spinge l’anima alla ripetizione di atti che piacciono a Dio (atti di mortificazione, sacrifici…).
E’ il distintivo del cristiano: nell’ultima cena… Da questo conosceranno che siete miei discepoli: se vi amerete scambievolmente.
S. Vincenzo de Paoli dice che il cristiano senza la carità è un cristiano dipinto e non un cristiano reale.
S. Paolo: “Quand’io parlassi le lingue degli uomini e degli Angeli, avessi il dono della profezia, intendessi tutti i misteri e ogni scienza, ma non avessi la carità, sarei un niente”.
Conclusione: Lavorare dentro e fuori di noi, perché abbia a trionfare la carità e l’amore.
Il prossimo è qualunque persona che ha bisogno di aiuto; in esso dobbiamo vedere Gesù Cristo. Amare Dio nel prossimo. Dio è vicinissimo a noi, è in ciascuno dei nostri fratelli. Essi sono altrettanti me stesso – dice il Signore: “Quello che avete fatto al più piccolo dei vostri fratelli, l’avete fatto a me” (comandamento nuovo).
Ogni cristiano è alter Cristus.
I nostri fratelli sono un esercito immenso di altrettanti Cristi. Noi dobbiamo amarli in Dio e amare Dio in loro. Gesù Cristo ci dice: Sappiate scoprirmi, per mezzo della fede, in ciascuno dei vostri fratelli.
Come dobbiamo amarlo = come io vi ho amato, fino a morire per voi.
Se ci costa sacrificio, tanto meglio.
Caratteri della carità.
Amore vero: consiste nel volere sinceramente e efficacemente il bene del prossimo. Deve essere sincero – che parta dal cuore, disinteressato, gratuito.
Amore universale: dobbiamo amare tutti quelli che ci amano e non ci amano – i peccatori. A parole e a fatti.
Per esempio: strappando un’anima al peccato che è il peggiore dei mali.
Espressioni della carità
1) perdonare – Quale è stata la preoccupazione di Gesù sulla croce? Perdonare e ottenere il perdono anche dall’Eterno Padre, per i disgraziati che lo insultavano e lo uccidevano. (Nel Padre nostro… Applicazione: non vendicarsi mai).
2) Beneficare – “Fate l’elemosina di ciò che vi avanza”.
1) con la fede viva (vedendo Dio nel povero)
2) con l’umiltà
3) con il diretto contatto con il povero.
Egli più che di soccorsi materiali, spesso sente il bisogno di quelli spirituali, sente il bisogno di essere stimato e amato.
Nel dolore non dobbiamo vedere un elemento di maledizione, ma un elemento benefico che tempra l’anima e la affina per la lotta inevitabile della vita.
Il cristiano deve sentire nel povero un fratello, anzi qualcosa di più, perché sa che nel povero deve vedere l’immagine di Gesù Cristo. E non dovrà attendere che il povero cerchi lui, ma egli deve andargli incontro e, se occorre, ricercarlo. L’aiuto che deve dargli deve essere ragionato e studiato, di spiritualità elevata.
3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria |
Mia buona Madre del Cielo,
che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario
e assistere alla sua agonia
mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti;
Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù,
non con le parole, ma con le opere,
facendo sempre la volontà di Dio.
Ave, o Maria…
Come possibile non amare una Madre cos buona,
che ha molto sofferto per me?
4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto |
O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre
che si china e si prende cura dei poveri,
dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,
accogli la lode e il ringraziamento
per averci donato in Padre Alberto Beretta
un tuo strumento di amore e di compassione.
Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione
concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.
Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre
e così, nella gioia dello Spirito Santo,
rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit
e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.
Gloria al Padre…
Vice postulazione – Bergamo – 12 luglio 2018