Luglio 2016

Luglio 2016

XXX. Preghiamo con il Servo di Dio

Padre Alberto Beretta

1. Parola del Signore (Luca 5,1-11)

Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

2. Dagli scritti di Padre Alberto [Om. varie, 3]

Gesù sulla barca di Pietro

In diversi fatti e opere visibili, il brano evangelico di oggi racchiude e simboleggia realtà di massima importanza. (Erano i primi tempi della vita pubblica e Gesù pensa al futuro, e vuole fondare la sua Chiesa. Gesù si procura gli aiutanti per la sua opera. Gesù passa lungo il lago di Genezareth).

Il Vangelo ci dice che un giorno Gesù era ai margini del lago di Genezareth, era talmente schiacciato dalla moltitudine di gente che lo attorniava per ascoltare la parola di Dio, che il Signore si vide costretto a salire su una delle due barche che si trovavano lì, per fare da lì la sua predicazione. Nota il Vangelo che la barca scelta era quella di Simon Pietro e il Signore chiese a Pietro di allontanarsi un po’ da terra. Si sedette e incominciò a istruire il popolo. Ora è evidente che tutto ciò non accadde per caso, ma per una disposizione precisa della Provvidenza.

Consideriamo ciò che significa la scelta che Gesù Cristo fece della barca di Pietro: salire su di essa, sedervisi e predicare alla moltitudine del popolo e le conseguenze che si devono trarre.

La Chiesa che Gesù voleva fondare prima di nascere, e che doveva rappresentarlo e sostituirlo nel mondo fino alla fine dei secoli per applicare a tutti gli uomini i frutti della Redenzione, richiedeva da Gesù stesso un segno visibile, palpabile affinché gli uomini potessero distinguere la vera Chiesa da tutte le chiese false, che aveva previsto sarebbero sorte lungo i tempi.

E’ quello che fece in questo giorno, niente di più semplice e di più chiaro, perché nessuno mai al riguardo fosse tratto in inganno.

I Santi Padri sono unanimi nel dichiarare che la scelta preferenziale di Gesù della barca di Pietro e l’aver parlato dalla stessa alla moltitudine riunita sulla riva del lago, da un lato annuncia a Pietro il posto supremo al quale un giorno lo avrebbe elevato nella sua Chiesa; dall’altro lato indica a tutti gli uomini che la vera Chiesa, è quella dove è possibile ascoltare con sicurezza la voce e gli insegnamenti di Gesù Cristo, dovrà essere governata da Pietro e dai suoi legittimi successori, simboleggiati qui dalla barca (di Pietro) che sarebbe diventato il principe degli Apostoli. Gesù dirà un giorno a Pietro: “Tu sei pietra…”.

Tuttavia le caratteristiche che distinguono la vera Chiesa di Gesù Cristo sono: l’unità, la santità, l’apostolicità, la cattolicità. Non vi è dubbio che la Chiesa può essere riconosciuta da questi segni ed essere governata dai legittimi successori di Pietro. 

… Paolo VI che in questo momento governa la Chiesa, troviamo 266 Papi che si sono succeduti senza interruzione nel governo della mistica barca dalla quale Gesù predicava presso il lago di Genezareth.

Da qui derivano varie conseguenze:

1. dobbiamo credere tutto ciò che la Chiesa romana insegna.

2. dobbiamo rigettare tutti gli insegnamenti ad essa contrari.

Se vogliamo ascoltare ancora oggi la Parola di Gesù, la parola di verità, la possiamo ascoltare solamente dalla barca di Pietro, sulla quale sta il legittimo successore di Pietro, cioè la Chiesa Cattolica.

Gesù, poiché ha dato l’incarico alla Chiesa di insegnare la verità, non può permettere che la verità venga alterata dall’errore. Perciò ha promesso un’assistenza speciale alla sua Chiesa perché sia preservata da ogni errore nell’insegnamento della verità rivelata, fino alla fine dei secoli.

Cerchiamo di sapere ciò che la Chiesa insegna e di rigettare attivamente tutto quello che è contrario ai suoi insegnamenti. Lasciamoci guidare docilmente e con fiducia dall’unica autorità che sappiamo che non può ingannarci.  

Lo stesso Pietro ci dà una lezione meravigliosa di fede e di confidenza in Dio. Alla fine della sua predicazione, Gesù disse a Simone: “Prendi il largo, lontano, e getta le vostre reti per la pesca”. Simone, quale esperto pescatore, sapeva che di giorno i pesci stanno nelle profondità, così non potevano raggiungerli con le reti. Sapeva anche che i pesci preferiscono stare in prossimità della riva dove sono sicuri di trovare alimento. E ora riceve l’ordine di gettare le reti per la pesca in pieno giorno, alla luce del sole e in alto mare.

Dal punto di vista umano, era evidente per lui l’insuccesso e perfino l’assurdità di tale impresa, tanto più che già avevano passato tutta la notte in totale e infruttuoso tentativo.

Pietro, tuttavia, aveva già imparato qualcosa stando a contatto con Gesù, in colui che soggioga gli inferi e comanda agli spiriti maligni. Di Lui si può, si deve aver fiducia anche quando esige qualcosa di umanamente insensato. “Maestro, abbiamo lavorato tutta la notte, senza pescare nulla, ma, sulla tua parola getteremo le reti”. La sua fiducia fu ricompensata in larga misura.

Lanciarono le reti, cioè vivere in stato di grazia e secondo la volontà di Dio il nostro lavoro, allora sarà benedetto e l’esito sarà assicurato, l’esito per l’eternità.

Una quantità di pesci tale che le reti si rompevano. Ecco la lezione: durante la notte non presero nulla, là non c’era Gesù: ma durante il giorno Gesù stava con loro e presero tutto.

Quando noi vogliamo confidare solamente nelle nostre capacità e non chiediamo umilmente a Dio non otteniamo nessun frutto, ma quando, come Pietro stiamo con il Signore sulla barca, e solo sulla sua parola [allora la nostra pesca sarà abbondante].

3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria

Mia buona Madre del Cielo, 

che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario 

e assistere alla sua agonia 

mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti; 

Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù, 

non con le parole, ma con le opere, 

facendo sempre la volontà di Dio. 

Ave, o Maria…

Come  possibile non amare una Madre cos buona,

che ha molto sofferto per me?

4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto

O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre

che si china e si prende cura dei poveri, 

dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,

accogli la lode e il ringraziamento 

per averci donato in Padre Alberto Beretta 

un tuo strumento di amore e di compassione.

Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione 

concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.

Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre

e così, nella gioia dello Spirito Santo,

rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit

e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.

Gloria al Padre…

Vice postulazione – Bergamo – 14 luglio 2016

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