51. Preghiamo con il Servo di Dio
Padre Alberto Beretta
1. Parola del Signore (Luca 15, 1-10) |
Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:
«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
2. Dagli scritti di Padre Alberto [III dopo Pentecoste, 3 A] |
La bontà di Dio verso i peccatori
Quando Gesù voleva far capire bene alla gente le verità, parlava molte volte per mezzo delle parabole, cioè immagini, figure. Abbiamo letto 2 parabole che Egli disse per insegnarci quanto sia grande la bontà di Dio verso i peccatori. Dice il Vangelo che i pubblicani e i peccatori si avvicinavano con molto piacere a Gesù per ascoltare la sua parola, e si intrattenevano con Lui. I nemici di Gesù, Scribi e Farisei, criticavano questa familiarità di Gesù verso i peccatori: dicevano: “Egli riceve i peccatori, e mangia con loro! Gesù non è un Santo”, dicevano, “perché mangia con gente di malavita”?
Ecco, la maldicenza, vizio detestabile, nei nemici di Gesù e purtroppo anche in molti cristiani. Parlare della vita degli altri, giudicando male, censurando, ecc., è contro la carità, che ci comanda d’amare il nostro prossimo, non facendolo disprezzabile; è contro la giustizia perché priva il prossimo di un bene prezioso: il buon nome, la reputazione. Questo vizio è frequente anche tra le persone che si dicono cristiane. Fuggiamo la maldicenza, sviamo la conversazione da ciò che ferisce la reputazione del prossimo; parliamo con tutta franchezza: non mi piace la conversazione che attacca la reputazione degli altri.
Se il nostro nome è attaccato, consoliamoci con Gesù, che mentre faceva il bene, era attaccato dai nemici: lasciamo parlare il mondo, Dio è il nostro giudice. Dio manifesta la sua Misericordia verso i peccatori:
1. tollerandoli con infinita pazienza
2. cercandoli con la maggior viva sollecitudine
3. accogliendoli con bontà tutta paterna.
a) Dio tollera i peccatori con infinita pazienza, li compatisce, tratta con loro come un amico, e dichiara che è venuto nel mondo specialmente per loro: oggi continua con la medesima attitudine verso di loro; le creature tutte vorrebbero ergersi contro i colpevoli, per vendicare l’onore oltraggiato del loro Creatore, ma Dio le ferma e dice: “Lascia questi poveri peccatori, sebbene ingrati sono sempre miei figli, e forse più tardi si convertiranno”.
b) Dio cerca il peccatore con la più viva sollecitudine. Ecco le 2 parabole: “Chi di voi che possedendo 100 pecore, e avendone perduta una, non lascia le 99 nel recinto e va dietro a quella che si è perduta, fino a trovarla, senza guardare i pericoli e le fatiche? O qual è la donna che, possedendo 10 dracme, e avendone persa una, non accende la candela e pulisce la casa e la cerca con molto affanno finché la trova?”. E’ chiarissimo che con queste immagini, l’intenzione di Gesù è di far comprendere che la misericordia di Dio non abbandona il peccatore, ma lo segue, lo cerca, lo invita, usa tutti i mezzi perché si penta e torni a Dio. Si serve della parola del Sacerdote, dell’amico, di un buon libro, persino di una disgrazia in famiglia.
c) Dio accoglie con grande allegria il peccatore che pentito torna a Lui. Il pastore, avendo trovato la pecorella perduta, se la mette sulle spalle, senza biasimarla, e di ritorno a casa, riunisce gli amici e i vicini dicendo: “Rallegratevi con me perché ha ritrovato la mia pecora che si era perduta”. E così la donna, quando trovò la dracma perduta. E Gesù concluse con quella frase che sembrerebbe un’esagerazione se non fosse uscita dalle sue labbra: “Dichiaro in verità che nel Cielo c’è più festa per un peccatore che si converte di che per 99 giusti che non necessitano della penitenza”.
d) Queste due parabole ci ricordano le parole che Gesù disse nel 1675 a Santa Margherita Alacoque: “I peccatori devono trovare nel mio Cuore un oceano di misericordia”. E la S. Chiesa in questi giorni celebra la festa del Sacro Cuore di Gesù, quel Cuore di Gesù lo stesso cuore che perdonò Zaccheo, la Maddalena, al buon ladrone sulla croce. E’ il cuore del Padre del figliol prodigo.
(Chi legge e medita il Vangelo sente continuamente palpitare la misericordia del Sacratissimo Cuore di Gesù verso i peccatori. E’ difficile la conversione dei peccatori. E’ un miracolo nell’ordine della grazia. Questo miracolo, però, lo realizza il Sacro Cuore di Gesù ogni giorno. Diamogli anime con la preghiera, il sacrificio e l’Apostolato, come veri devoti del Sacro Cuore di Gesù).
Gesù permise che, quando morì sulla croce, mentre ai due ladroni crocefissi, furono spezzate le ossa del ginocchio, permise che a Lui, al posto di spezzare le ossa, fosse aperto il suo fianco con una grande ferita fatta dal soldato con la lancia; ferita che raggiunse il cuore e fece uscire acqua e sangue. Rimase aperto il suo cuore, come fonte di misericordia per tutti i peccatori. Il fianco aperto di Gesù, questa ferita è una bocca che grida la fede e l’amore degli uomini per Gesù. Questo cuore fu aperto per nostro rifugio, dolce asilo di misericordia per i peccatori. “Questo vostro sacro petto fu trapassato, o Gesù, disse San Bernardo, per aprire a noi l’entrata del Vostro Cuore”.
3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria |
Mia buona Madre del Cielo,
che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario
e assistere alla sua agonia
mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti;
Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù,
non con le parole, ma con le opere,
facendo sempre la volontà di Dio.
Ave, o Maria…
Come possibile non amare una Madre cos buona,
che ha molto sofferto per me?
4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto |
O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre
che si china e si prende cura dei poveri,
dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,
accogli la lode e il ringraziamento
per averci donato in Padre Alberto Beretta
un tuo strumento di amore e di compassione.
Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione
concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.
Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre
e così, nella gioia dello Spirito Santo,
rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit
e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.
Gloria al Padre…
Vice postulazione – Bergamo – 14 giugno 2018