Gennaio 2018

Gennaio 2018

46. Preghiamo con il Servo di Dio

Padre Alberto Beretta

1. Parola del Signore (Matteo, 2-1-12)

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni

Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è 

nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti 

ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta

 Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si 

informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: 

«A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

E tu, Betlemme, terra di Giuda, 

non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: 

da te infatti uscirà un capo

che sarà il pastore del mio popolo, Israele».

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

2. Dagli scritti di Padre Alberto [Epif 2; 4]

Il cammino dei Magi

Ci potremmo subito fare una domanda: perché mai solo i Re magi si accorsero della stella? Perché essi erano soliti a guardare il cielo, erano sapienti a scrutare il cielo; conoscevano la scrittura e interpretarono esattamente l’apparizione della stella luminosa predetta. E’ il dramma di tutti i giorni. Sulla casa c’è una stella luminosa, su ogni uomo c’è una stella luminosa, è la stella della fede, della religione, della chiamata di Dio, ma gli uomini guardano il fango e non si accorgono del cielo che sta su di loro.

Quanto cammino; essi non sapevano dove sarebbero arrivati, quali vie nuove, paesi nuovi, si misero in cammino confidando nella Provvidenza. Così anche noi dobbiamo fare, specie quando dobbiamo intraprendere nella nostra vita un difficile cammino, di cui sappiamo la meta, ma non conosciamo le difficoltà della via.

Quanto lavoro in una sola giornata, in un Milano! C’è chi corre, chi lavora in un modo, chi in un altro. E’ tutto oro puro da offrirsi al Signore? Purifichiamolo questo nostro lavoro col profumo dell’incenso della nostra preghiera. Offriamo inoltre i nostri sacrifici (mirra) dimodoche al termine del cammino della nostra vita troveremo anche noi Gesù Bambino e la Madonna. Dove c’è Gesù c’è Maria, e dov’è Maria c’è Gesù). Non in una semplice stalla, come a Betlemme, ma in una celeste grotta del Paradiso, nella felicità eterna.

Atteggiamenti di adorazione e di lode

A  Natale Dio si fa uomo.

Nell’Epifania l’uomo che si manifesta Dio.

Atteggiamento dei Pastori, poveri di cultura e di cose, ma di animo aperto al Signore.

Atteggiamento dei magi, uomini della cultura, che corrisponde alla chiamata interiore, in quel Bambino, in una stalla riconoscono e adorano Dio.

L’atteggiamento della liturgia prima dell’elevazione che è la sua venuta del mondo, canta Santo, Santo.

Tale il nostro atteggiamento di pura adorazione, lode e ringraziamento.

Atteggiamento non facile alla nostra mentalità, deve essere quindi un frutto della nostra fede. Ci uniremo quindi alla Madonna, S. Giuseppe (che è sempre stato spirito adorante) e al nostro Angelo custode.

Dio creatore e redentore chiama l’uomo alla salvezza, la quale sta appunto nel riconoscere Lui, Dio Salvatore.

Ma quale è l’atteggiamento dell’uomo? Sono così pochi che riconoscendo la sua divinità, accolgono la sua azione di salvezza. Già a suo tempo vediamo la corte di Erode, i legisti che interpretavano e insegnavano la legge agli Ebrei, che indicano ai magi il tempo e il luogo preciso della nascita del messia, e non muovono un dito per andare a vederlo. E’ la storia di gran parte dei cristiani che ammettono sì l’esistenza di Dio, anche della Redenzione, ma non si curano di cercarla attraverso la via che ce la fanno incontrare (preghiera, Messa, Sacramenti).

L’incontro adorante con Lui porta come effetto la conversione del cuore, la lode di Dio, e insieme, l’apostolato verso il prossimo. I pastori ritornavano lodando Dio e raccontando ciò che avevano veduto. Così pure i Magi che diventarono apostoli. Questo apostolato non è chiuso soltanto nel ministero sacerdotale, ma è di tutti i cristiani che devono testimoniare prima nella pratica la propria fede, poi, se occorre propagarla e difenderla.

Questo lo fa la Chiesa ancora oggi, in tutto il mondo, avendo con sé Cristo vivente che vuole servirsi di noi per diffondere nel mondo la verità.

Al principio dell’anno, l’apostolo richiama il dovere di fare ogni nostra azione nella fede, nella pietà, nell’apostolato. Sostare è già retrocedere. La legge è che dobbiamo fare in modo che questo anno nuovo sia migliore del passato.

3. Invocazione di Padre Alberto alla Vergine Maria

Mia buona Madre del Cielo, 

che avesti il coraggio di accompagnare Gesù fino al Calvario 

e assistere alla sua agonia 

mentre gli Apostoli e gli amici di Gesù erano fuggiti; 

Tu che hai molto sofferto, insieme con Gesù, per salvare la mia anima, insegnami ad amare Gesù, 

non con le parole, ma con le opere, 

facendo sempre la volontà di Dio. 

Ave, o Maria…

Come  possibile non amare una Madre cos buona,

che ha molto sofferto per me?

4. Chiediamo l’intercessione di Padre Alberto

O Dio, che in Cristo Gesù hai rivelato il tuo volto di Padre

che si china e si prende cura dei poveri, 

dei sofferenti, dei malati e dei piccoli,

accogli la lode e il ringraziamento 

per averci donato in Padre Alberto Beretta 

un tuo strumento di amore e di compassione.

Accogli oggi la nostra supplica e per sua intercessione 

concedici la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.

Possiamo anche noi sperimentare il tuo amore di Padre

e così, nella gioia dello Spirito Santo,

rendere la nostra vita un inno di lode alla Santissima Trinit

e diventare segni del tuo amore verso i nostri fratelli bisognosi.

Gloria al Padre…

Vice postulazione – Bergamo – 11 gennaio 2018

We use cookies to give you the best online experience. By agreeing you accept the use of cookies in accordance with our cookie policy.